I 3 migliori libri dell'affascinante Irene Vallejo

Lo scrittore aragonese Irene Vallejo professa una letteratura di grande spessore con le sue ispirazioni portate dal mondo antico. E così si scopre che il suo Dottorato in filologia classica È il risultato di un'indubbia vocazione, derivata da un'opera letteraria che acquista sostanza ad ogni nuova pubblicazione.

Quale modo migliore per avvicinarsi e convincere sull'affascinante mondo greco che lanciarsi nel romanzo o nel saggio più illuminante come vetrine? Di recente abbiamo recensito un grande romanzo su un singolare protagonista della mitologia greca: Circe di Madeline Miller. Nel caso di Irene Vallejo, ad ogni nuova storia incontriamo tanti altri personaggi di quel mondo in transizione tra realtà e finzione, tra leggenda e storia.

Così, con quel passo deciso tra libri di ricerca e di divulgazione, alcuni libri giovanili o romanzi storici traboccanti di conoscenza (debitamente adattati alle esigenze di trame uncinate), scoprire Irene Vallejo è una di quelle raccomandazioni imperative.

I 3 migliori libri consigliati da Irene Vallejo

Il fischio dell'arciere

Niente di meglio che iniziare con una di quelle finzioni di un narratore tanto documentato quanto affascinato dall'antichità classica. Quella Storia tesa con fili d'oro che riscatta il mitologico e compone epopee di tempi remoti in cui gli uomini convivevano tra pretese e capricci degli dei mentre tracciavano i destini scritti dalla Divina Provvidenza.

Ma abbiamo anche trovato gli umani più indisciplinati che li hanno affrontati, sfidandoli a affermarsi come eroi di volontà e perseveranza senza paura della morte possibile in tali sfide. In questa occasione conosciamo il cammino verso la salvezza di un Enea da cui sarebbe nato il popolo romano e il suo glorioso Impero. E come Virgilio si dedicò alla causa molto tempo dopo aver ingigantito la sua leggenda.

Con quel tocco di saggezza estesa fino ai giorni nostri in materia sociale e politica che affascina dall'antica impressione che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole, quest'avventura approfondisce anche il mitico rapporto tra Enea e Didone, la regina Elisa, l'altra grande protagonista. della grande epopea idealizzata da un Virgilio incaricato di dare lustro alle origini dell'impero romano.

Irene Vallejo ha il compito di incastrare tutti i tempi e tutti i libri dell'epopea di Enea, tendendo con ingegno verso aspetti che ingrandiscano ancora di più, se possibile, quel mondo remoto che illuminerebbe l'intero Occidente.

Il fischio dell'arciere

Infinito in una canna

Ci sono immagini eterne, istanti che sopravvivono allo scorrere del tempo, come i libri hanno il compito di raccogliere il tempo dopo che hanno il compito di fare la cronaca più completa di ciò che è stato vissuto.

Forse c'è l'immagine di quell'infinito in una canna agitata da una corrente sollevata sulle sponde del fiume della vita. Ma al di là della possibile intenzione del titolo di questo libro, troviamo un'epopea di libri trattati da una prospettiva documentaristica ma esposti, come una canna, ai mutevoli venti storici che muovono le foglie attraverso ambientazioni lontane secoli dalla nostra civiltà.

Il desiderio di far conoscere ogni momento portò a sforzi per preservare i libri, nei momenti peggiori furono banditi o bruciati... e molto più indietro, perché le antiche pergamene furono anche i primi libri.

Qualcosa che oggi può essere addirittura osservato come una funzione più ricreativa, segnalata fin dall'inizio della scrittura al bisogno di sussistenza della saggezza, di trasmissione di testimonianze, di eredità essenziali per qualunque erede disposto a perdersi a causa di ciò che viene narrato.

Sono stati soprattutto i lettori a rendere possibile la diffusione e la sopravvivenza dei libri, da quelli più ufficiali e i loro traduttori a quelli meno al passo con i tempi e i loro conservatori. Socrate non ha scritto nulla.

Ma niente sarebbe di lui senza che nessuno scrivesse quello che pensava. In quella battaglia necessaria che va dalle prime tavolette cerate alle edizioni sequestrate o alle bruciature pubbliche. Tutto fa parte di una sequenza affascinante che l'autore salva in questo saggio sulla storia essenziale, quella dei libri anche quando non esistevano ancora come tali.

Infinito in una canna

La luce sepolta

La vocazione di scrittore sembra essere sempre andata di pari passo con quell'instancabile gusto investigativo per le culture classiche. E l'autore, che avrebbe poi riassunto i due ambiti in finzioni di ampio respiro, iniziò con un romanzo sulle vicissitudini di Saragozza di fronte alla Guerra Civile. Nel crogiuolo delle intrastorie che confluiscono nella storia occupiamo l'esistenza della famiglia tipo immersa nell'inerzia fatale degli eventi.

La determinazione della vita a continuare a farsi strada nonostante tutto, di fronte a una realtà decomposta dalla paura, dalla violenza che si avvicina troppo, dai cambiamenti drastici e dal progressivo deterioramento di ogni concezione di umanità. Proprio in quel gusto per ciò che è atomizzato dentro uno sviluppo storico così intenso e drammatico, la trama si veste di quella brillantezza necessaria, con gli slanci dell'amore tra le barbarie, con la determinazione a sopravvivere all'ombra, quando proprio l'oscurità insiste a consumare tutto. .

La luce sepolta
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