In questi strani giorni che corrono, un thriller che inizia come un romanzo poliziesco e che finisce per diventare una trama di spionaggio attuale, è una lettura con accenni di inquietante verosimiglianza.
Se inoltre l'autore è certo Dov Alfon, ex ufficiale del Mossad, la questione indica una lettura agghiacciante su ciò che sta accadendo tra loro, con questa potentissima agenzia israeliana che tira sempre i fili. Perché come popolo perseguitato, sempre minacciato, gli ebrei hanno usato ogni tipo di risorsa per unificarsi, acquisire potere e difendersi dalla remota diaspora fino ad oggi. Quello che nessun'altra nazione ha fatto, senza dubbio.
Quando il commissario Jules Léger, della polizia giudiziaria di Parigi, arriva al terminal 2 dell'aeroporto Charles de Gaulle, si trova in una situazione piuttosto complicata: Yaniv Meidan, un informatico israeliano di venticinque anni, è appena scomparso da una dei luoghi più difficili Assicurazione dalla Francia.
Il video di sorveglianza, che mostra Meidan che segue una donna abbagliante in rosso in ascensore, confonde le autorità: si tratta di un rapimento o solo uno scherzo di cattivo gusto?
Insieme al suo aiutante, il tenente Orianna Talmor, Zeev Abadi intraprende una ricerca frenetica che li porterà da Parigi a Tel Aviv, passando per Washington e Macao, in un viaggio senza sosta che, dopo ventiquattro ore di follia, lascerà dietro di sé dodici cadaveri. e finirà per condurli al centro della cospirazione più agghiacciante e terribile mai immaginata.
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