I 3 migliori libri di Daniel Defoe

Daniel Defoe doveva essere uno scrittore e solo uno scrittore. Perché la verità è che le sue altre sfaccettature politiche e commerciali lo hanno portato a comportarsi male. Sia lui che la sua famiglia allargata. Ma forse fa tutto parte dello stesso. Può darsi che proprio per la sua vena di scrittura si avvicinò alle sue attività sociali con la stessa propensione bohémien e fantastica. (libera interpretazione storica di chi scrive qui).

Il punto è che il grande scrittore quale fu, fu seppellito all'epoca dalla menomazione della sua figura pubblica su molti altri livelli..., ma come direi Michael Ende, «Questa è un'altra storia e va raccontata in un'altra occasione»...

In ambito puramente letterario, Defoe ha lasciato un'eredità epocale per altri scrittori venuti dopo e, naturalmente, per milioni di lettori che oggi hanno recensito alcune delle sue pagine più illustri.

I 3 migliori libri consigliati da Daniel Defoe

Robinson Crusoe

Ancora oggi gli echi di questo grande romanzo risuonano in ogni campo della creazione letteraria o cinematografica.

La grande idea del naufrago come personaggio in ogni proposta creativa getta il lettore, lo spettatore o lo spettatore in presupposti esistenzialisti sotto premesse che evocano avventura, libertà ... e rischio.

Perché quello che succede a Robinson Crusoe è che ama l'avventura con il suo rischio intrinseco, e come dice la citazione: «Che amat pericolo, in illo peribet» (Chi ama il pericolo perirà in esso). Solo Robinson non perisce, perché accompagnato dalla sua emblematica fortuna con cui riuscirà a superare la solitudine e le mille nuove avventure che fanno di questo romanzo uno dei più grandi del genere.

Robinson e la sua isola deserta, Robinson Crusoe il re della solitudine, il padrone dei tramonti più belli, l'ultimo uomo su una faccia solitaria della Terra. Semplicemente essenziale.

Robinson Crusoe

Diario dell'anno della peste

Tra il 1664 e il 1666 la peste punì la città di Londra con estrema durezza, trasformandola in una città alienata e senza legge dove l'umanità acquisì la sua naturale ambivalenza dalla misericordia alla rovina.

All'epoca, e ancora oggi, questo romanzo dai toni di cronaca commosse migliaia di lettori che scoprirono tutti i bordi della crudele epidemia.

Questa aggressiva corrente di morte ha distrutto tutto con la sottigliezza di un virus inarrestabile, con la violenza di un nemico invisibile a cui nessuno può resistere. La disperazione generava scene a volte terrificanti ea volte eccitanti. Un agghiacciante resoconto di ciò che Londra ha passato in quell'anno buio.

Diario dell'anno della peste

Moll Flanders

Nell'Inghilterra di Defoe mancavano ancora molti anni alla sua nascita Connan doyle e il genere poliziesco sarà ufficialmente risvegliato. Ma, come in tante altre occasioni, ogni evento definitivo trova sempre le sue prove, le sue scaramucce.

Defoe ha rilevato quel gusto per la storia criminale immaginaria, come una sorta di cura per la realtà sempre più malvagia nella mente del vero criminale rispetto a quella dello scrittore.

E naturalmente, poiché il genere stesso non era ancora affermato, Defoe ha utilizzato una sorta di proposta popolare tra il ladro e il criminale, un'idea sorprendente che non è stata accolta del tutto nei settori più critici. 

Moll Flanders
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