La suggestiva commistione di storico e intrastorico seduce qualsiasi lettore con quella teatralità di ciò che è stato testimoniato in prima persona per diventare, appunto, una Storia più completa.
I sopravvissuti di ogni periodo vicino, ma sottoposti a circostanze ben diverse, sono quei personaggi teatrali che intervengono molto vicino a noi, che ci raccontano i loro dolori e le loro glorie, che trasmettono la verità ultima della testimonianza distillata dai fatti.
E nessuno meglio di Soledad Puertolas, con quella gestione della trama l'intimità si è trasformata in una trama verso le emozioni, per un invito al mondo della seconda metà del Novecento. Dal fulcro del futuro spagnolo, con la sua guerra fratricida e la sua successiva dittatura, viaggiamo con tre donne che ci portano dalla Spagna più violenta prima e poi retrograda, ad altri contesti storici di un mondo che non segna un'evoluzione molto diversa .per quanto riguarda i conflitti infiniti; Attaccato da alcuni fronti o da altri, da alcuni approcci politici o da altri.
Testimonianze emozionanti di un Novecento in cui la Storia si è susseguita come un alternarsi di interessi che non finivano mai di schiarirsi gli orizzonti e nei cui giorni vivere era sempre un'avventura con oscure prospettive di tragedia.
Sul piano personale, il panorama si limitava a quegli alti e bassi mondiali tra ideologie che stavano travolgendo da un paese all'altro, muovendo i cuori verso rivoluzioni che finalmente venivano soffocate nel più clamoroso fallimento; o verso il peggio dei decadimenti del successo mal gestiti.
Ma è facile intuire che una narrazione come questa su fazioni, violenza, tamburi di guerra o fiorenti interessi economici lo arricchisca, è sempre quel lato umano che finisce per essere mal riposto tra tante tensioni manichee. Le anime di tre donne protagoniste hanno il compito di convertire la storia in esperienze, impressioni, emozioni, in quel lampo di umanità che affronta l'abisso. Elvira, Alba e Valentina compongono le loro ouverture di ciò che devono vivere e declamano ad alta voce le arie delle loro circostanze, tra dialoghi anche con la propria anima, tra cori di guerre che non smettono mai di suonare in sottofondo.
Alla fine, le intra-storie più emozionanti finiscono per superare la dimensione di qualsiasi contesto. E gli atti più affascinanti di quanto accaduto non sono quasi mai inclusi nei copioni ufficiali. L'amore, il senso di colpa, la disperazione e il ritorno alla speranza non hanno cronaca possibile.
Ed è così che dobbiamo ringraziare romanzi come questo, in cui la letteratura torna ad essere protagonista dell'essenzialmente umano.
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