In un'occasione ho osato scrivere la seconda parte di The Picture of Dorian Gray, di Oscar Wilde. Forse un giorno caricherò il risultato su questo blog. Certo, la modestia mi limita abbastanza di fronte alla pretenziosità del compito...
Nel caso di John banville, il genio consacrato capace di trovare storie da pubblicare sotto il suo nome o sotto lo pseudonimo di Benjamin Black, ha incoraggiato la signora Osmond a redigere una revisione aggiornata di "Ritratto di signora", il grande romanzo di Henry James.
E ovviamente nel suo caso il risultato, come potrebbe essere altrimenti, è pienamente soddisfacente. Isabel Osmond è l'Isabel Archer letta e trasformata dal genio irlandese.
Notevoli sullo sfondo le coincidenze tra i due protagonisti, per le circostanze che affrontano, quel tipo di abbandono, rancore e amarezza che può suscitare in qualsiasi coppia che sappia di essere soppiantata a letto dall'amante di turno.
Da Roma a Londra, Isabel Osmond si mette in viaggio verso il momento prima di essere ingannata da Gilbert Osmond. Recuperare la giovinezza può significare imbarcarsi nella malinconia dell'impossibile nella sensazione di un regresso che appare ridicolo nella sua impossibile materializzazione.
Intanto, tra la frustrazione e qualche accenno di felicità, incombe anche il sentimento della necessaria vendetta, conquistata dalla libertà inizialmente imposta e infine conquistata a fin di bene.
Quando Isabel sarà costretta a tornare a Roma, Gilbert continuerà ad aspettarla con la disinvoltura di chi ha solo commesso un errore facilmente rimediabile. Ed è lì che scopriremo se durante la sua fuga a Londra Isabel è riuscita a riconvertirsi, a trovare la forza di imporre il proprio valore, sorvolando tutto ciò che Gilbert rappresenta: infedeltà, amoralità e totale disprezzo per qualsiasi donna.
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