Le cose peggiori sono quelle che accadono fuori dal tempo. Nessun tempo è buono per gli addii anticipati.
Nonostante ciò, succedono le cose peggiori, con quella cadenza casuale che non si spiega nella ragione umana nonostante si cerchi di associarla a una sorta di fatalità preludio a ricompense o comprensioni trascendentali che non arrivano mai.
Il fratello di Jas muore nel bel mezzo di quelle ore in cui un fratello è più essenziale che mai, se l'essenzialità può essere graduata. Quello che succede dopo è quella tragedia della sorella che si sente disorientata, cieca, mutilata e nel mezzo di una transizione verso una maturità che appare nella sua realtà come un abisso sotto i suoi piedi.
Una storia di lutto e la netta scelta tra superarlo o arrendersi. Jas vive in quella terra incerta tra l'infanzia e l'adolescenza quando perde il fratello in un incidente mentre scia.
Il dolore del lutto si aggiunge al già difficile compito di diventare adulta e Jas, che si sente abbandonata dalla sua famiglia, asseconda i suoi impulsi di sopravvivenza. Invoca suo fratello in strani rituali, si perde in giochi erotici compulsivi, si avventura a torturare animali e fantastica su Dio e "l'altro lato" alla ricerca di se stessa e di qualcuno che la salvi.
È la lotta di una ragazza per capire la morte, mai nominata ma presente in ogni angolo, perché solo così potrà superarla. Una storia dall'interno della pelle in cui è impossibile non sentire ogni brivido, ogni sfogo, ogni ferita. Un esordio imbarazzante e bellissimo di chi è già una delle voci più importanti in Olanda.
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