La tigre, di Joël Dicker

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Joel dicker è uno scrittore con i poteri di un chirurgo. Dico questo perché è uno dei pochi in grado di sezionare un libro e presentarlo così com'è, risultando da un tale intervento anatomico una lettura frazionata ma significativa. Lo ha mostrato nei suoi ultimi lavori: La verità sul caso Harry Quebert ed eIl libro di Baltimora (qui si può trova le recensioni). Leggere qualcuno del genere è sempre fresco e inquietante, perché il buon vecchio Dicker usa questa capacità per raccontarci storie magnetiche piene di misteri.

Quindi intraprendere questa storia di El Tigre, è un approccio al primo scrittore prima del grande bestseller. Un'opera tratteggiata a 19 anni si presenta come una sfida per scoprire se il dono si intravede già in così tenera età...

E sì, come potrebbe essere altrimenti, questo primo libro serve già a vedere risaltare lo scrittore dal ritmo frenetico ma di grande profondità, l'autore che solleva il dubbio e ti porta completamente ostinato a scoprire la verità.

Semmai, per marcare la naturale differenza con i suoi successivi bestseller, si può dire che questo piccolo lavoro ha un punto esistenzialista più marcato. Bisogna mettersi nei panni di uno scrittore in erba, con quel vasto mondo interiore che cerca riflessioni tra l'infanzia e la maturità, e che in molte occasioni si scontra con una realtà decisa a lasciarsi alle spalle quello spirito libero di giovinezza.

Ma non fatevi ingannare, il tema è molto simile a tutto ciò che si sa di Dicker, anche se forse con un punto più esotico, dal momento che la trama si svolge nel 1903, a San Pietroburgo. Forse Joël Dicker pensava di essere (in quel primo libro dove ogni scrittore lascia la sua anima) lo stesso Ivan Levovitch alla ricerca della tigre malvagia che terrorizza gli abitanti della sua città. Quello che è successo dopo nel mondo reale lo sappiamo già, Iván, o il suo alter ego Joel, ha dato la caccia alla tigre, vestito della sua pelle e gongolato davanti al mondo per i suoi continui successi. ?

Bromillas a parte, in El Tigre troviamo un nuovo thriller (anzi sarebbe un vecchio thriller scritto 10 anni fa da un ragazzo sconosciuto), un labirinto di sensazioni che si concatenano da una singolare svolta (in questo caso la paura della tigre ).

Un Dicker feroce a tratti, sempre intenso, una storia scritta da un ragazzo che decide di aggiornare i debiti ei crediti del pensiero e dell'anima, e che lo fa grazie alle sue precedenti letture preferite. Solo... non è un ragazzo qualunque. Immagina Mozart seduto per la prima volta al pianoforte... beh, qualcosa del genere.

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