Prima dell'uragano, di Kiko Amat

Prima dell'uragano, di Kiko Amat
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Le conseguenze dell'essere strani, il confine tra genio e follia o tra eccentricità e bizzarria. La tormentata realtà finale già annunciata dai fulmini della follia.

Prima dell'uragano ci racconta la storia di Curro, attualmente ricoverato in un centro psichiatrico ma con la ferma determinazione di riprendere in mano le redini della sua vita. Sotto la nuova e spettrale lucidità che governa finalmente lo spirito del lavoro, il volo è l'unica soluzione per riprendere colui che vuole che fosse il suo destino.

E mentre Curro trama la sua fuga, al respiro delle sue creazioni più fantasiose e deliranti, iniziamo a scoprire chi fosse veramente Curro.

Torniamo indietro di più di 30 anni all'anno di Naranjito e dei suoi Mondiali in Spagna. Stiamo conoscendo la bizzarra casa che lo ha accolto durante i suoi primi anni di vita, un'umile casa che sta per essere inghiottita dalla periferia di un'insaziabile Barcellona di nuovi spazi.

Curro aveva una migliore amica, Priu, nella cui relazione ognuno di noi può rispecchiarsi, con quel tocco nostalgico dell'infanzia, del mondo da scoprire. Le stranezze di Curro, accompagnate dalla non meno peculiare Priu sono simpatiche, il singolare lampo di stranezze ci identifica anche contro la mania della normalità...

Ma sappiamo che Curro, e il suo mondo, sono orientati verso la catastrofe. Forse in altre circostanze il povero Curro avrebbe potuto cavarsela, più o meno, nonostante fosse visto come uno strano insetto dai suoi simili... Tuttavia, il nucleo familiare di Curro è proprio quello, un nucleo in procinto di esplodere definitivamente.

Così, dalle pennellate umoristiche dell'infanzia, dalla dolce tristezza che a volte sprigiona la vita di quartiere, si passa velocemente al contrasto della fatalità. Curro è troppo giovane, appena dodici anni, per assumere un destino così tragicamente segnato, ma è quello che è...

Nella trama emerge un punto di amara rassegnazione. E nella stessa ambientazione degli anni Ottanta che ci offre ancora uno scorcio decadente di una società che sembra guardare al futuro senza averli tutti con sé.

Le opportunità nelle periferie di qualsiasi città si riducono drasticamente. Le probabilità dell'insicuro Curro nel mezzo dell'uragano della sua famiglia sono 0 assolute.

La grottesca famiglia di Curro ci sveglia a tratti con un sorriso acido, con quell'ombra inquietante di umorismo nero che finisce per toccare una corda quando si raggiunge l'empatia, la vera sofferenza del personaggio.

L'uragano finisce per generarsi, intorno a Curro si sta avvicinando quella che oggi si chiama ciclogenesi perfetta. E, nonostante abbia letto con una punta di speranza, la cosa strana è che era successo qualcos'altro. Perché... se torniamo all'inizio, il Curro di oggi resta ricoverato, progettando una grottesca fuga.

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