I 3 migliori film di Alejandro Amenábar

Rendere compatibili la regia e la sceneggiatura di un film è già una grande virtù. Aggiungervi la composizione musicale in molte occasioni è una dimostrazione quasi offensiva di capacità creativa. Ecco perché la filmografia di Alessandro Amenabar ci offre una varietà di storie nelle loro forme più disparate di narrativa. Dalla suspense all'ambientazione storica, passando per il fantasy con sfumature fantascientifiche.

Ma certo, perché qui si hanno i loro gusti e maggiori desideri per libri o film che rasentano il fantastico senza condurre a universi fantastici insondabili. E non è che io denigri un buon film basato sulla genialità di Tolkien, Per esempio. Ma dai, se riesci a divagare restando con i piedi per terra, allora tutto mi sembra più plausibile e la fantasia finale che fa saltare in aria la realtà ha più impatto.

Un Amenábar che ultimamente sembra dirigersi verso la serie ne sa molto. Le richieste dei tempi che corrono per tutti i registi e i nuovi mercati tra le piattaforme di streaming... Anche se ragazzi come Amenábar tornano sempre di tanto in tanto sul grande schermo con produzioni di successo, o in quell'aspetto storico che sonda anche questo regista o con qualche nuova sorpresa alle soglie della suspense fantastica o agghiacciante.

I 3 migliori film consigliati di Alejandro Amenabar

Gli altri

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Qualcosa di strano è accaduto con questo film il cui colpo di scena sarebbe stato una sorpresa più grande, un brillante smarrimento al culmine del meglio di Hitchcock. Poco prima della premiere di questo film, "Il sesto senso" era già uscito. E nonostante le argomentazioni divergessero, alla fine si è risolta allo stesso modo, con l'effetto finale che lascia lo spettatore senza parole.

Per aggiungere la beffa al danno, penso che questo film avesse una maggiore componente di suspense precedente. Perché l'idea della casa in cui vivono rinchiusi i protagonisti crea un sentimento molto più profondo. La cosa come casa dove trovare riposo. La famiglia come nucleo essenziale che ci protegge da ogni aggressione o violenza esterna. Da lì è sempre latente l'idea della tragedia che si avvicina, del più che possibile arrivo di una fatalità che ci mette in allerta.

Non vogliamo che succeda nulla a quella famiglia speciale che vive nella casa perché il simbolo siamo noi stessi nelle nostre case. Il dettaglio della casa batte senza dubbio la presentazione più generale de "Il sesto senso" dove la trama si dipana senza quella massima concentrazione di attenzione, come un mago in procinto di eseguire l'ultimo trucco...

Regressione

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Proprio come ha fatto lui Christopher Nolan In Memento, in questa occasione Amenábar ci porta (e ci abbandona) nei labirinti della mente, dell'identità, dei ricordi e della componente soggettiva di ogni cosa, anche la più tragica o inquietante.

Dirigere un film come questo deve essere estenuante per il perfetto incastro tra l'interpretazione e il momento preciso di una trama guadiana che intraprende sempre nuove strade sorprendenti, alla ricerca di quella confusione (che a volte allontana gli spettatori) necessaria a risvegliare lo straniamento, il quasi l'empatia onirica, la spersonalizzazione che precede la follia dove non si discerne la verità...

Minnesota, 1990. Il detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) indaga sul caso della giovane Angela (Emma Watson), che accusa suo padre, John Gray (David Dencik), di aver abusato di lei. Quando John, inaspettatamente e senza ricordare cosa sia successo, ammette la sua colpa, il famoso psicologo Dr. Raines (David Thewlis) si unisce al caso per aiutarlo a far rivivere i suoi ricordi repressi. Ciò che scoprono smaschera una sinistra cospirazione.

Apri gli occhi

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Un film replicato a Hollywood con lo stesso Tom Cruise al timone e che ripete la sua interpretazione nell'originale e nella versione successiva Penélope Cruz. L'occasione perfetta per Amenábar per fare un salto oltreoceano e farsi conoscere in un cinema americano dove è ancora un regista considerato.

Quanto alla trama, come allegoria della bellezza al limite del Fantasma dell'Opera o forse ancora di più al punto di un moderno Dorian Gray che ha vissuto i suoi giorni e soprattutto le sue notti, godendo di quella giovinezza che sembra eterna, bella, accomodante . E poi visitare gli inferni peggiori...

Cessare (Edoardo Noriega) è un ragazzo bello e ricco a cui piacciono molto le donne, ma con pochissimo impegno. Tuttavia, alla sua festa di compleanno si innamora di Sofía (Penélope Cruz), la compagna del suo migliore amico, Pelayo (Fele Martínez). Nuria (Najwa Nimri), una vecchia amante di César, mossa dalla gelosia provoca un incidente d'auto in cui muore e il volto di César viene completamente sfigurato. Da quel momento in poi, la sua vita cambia completamente, trasformandosi in un orribile incubo.

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