L'individualismo dello scrittore nell'era digitale: contro l'indifferenza e la rassegnazione




La pubblica conoscenza, da poco più di un anno, della situazione vissuta da alcuni pensionati creatori di conciliazione pensione e riscossione dei diritti d'autore, ha posto nel tabellone del dibattito culturale, forse per la prima volta, le condizioni di vita e di lavoro della maggior parte dei scrittori del nostro paese. E, indirettamente, ha evidenziato un'esigenza solo affrontata in modo specifico o semplicemente esclusa dal catalogo degli obiettivi di chi scrive: mi riferisco alla difesa dei propri interessi, al posizionamento, come soggetti essenziali del processo editoriale (della "industria") E come il principale colpito dai cambiamenti, alcuni radicali, che sta generando l'espansione del mondo digitale, per non parlare di altre sfide non così nuove ma di indubbio interesse che hanno fatto parte del catalogo delle affermazioni dell'autore per decenni. Nel XXI secolo, la realtà dello scrittore è poco conosciuto dalla società. Viene persino ignorato dai lettori stessi, che di solito non si soffermano a pensare alle circostanze in cui vengono creati i libri che acquistano o prendono in prestito dalla biblioteca, né alle condizioni "lavorative" e vitali dei loro creatori.

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fonte: newtribuna.es

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