Non fa mai male immergersi in una nuova storia dell'America Donna leon e il suo infaticabile curatore Guido Brunetti, qualcuno a cui la scrittrice rivolge la sua passione per l'Italia della sua giovinezza.
E io dico che non guasta mai perché così possiamo recuperare l'antico splendore di una città come Venezia che non sta vivendo i suoi momenti migliori. La verità è che tra alluvioni, che non fanno ben sperare per la sopravvivenza della città, e crisi sanitarie concentrate nel nord Italia seppur diffuse in tutto il mondo, Venezia appare più malinconica che mai.
Ma ehi, forse proprio per questo, in questi giorni strani non guasta dedicarsi alla lettura con maggiore intensità. E in quell'aspetto di trame che riescono a trasportarci in scene intense da romanzo poliziesco più puro...
«Dalla residenza dove trascorre i suoi ultimi giorni costretta a letto, Benedetta Toso, malata di cancro a soli trentotto anni, vuole parlare con Brunetti di qualcosa che non vuole portare con sé nella tomba.
Debole e in fin di vita, la donna riesce a malapena ad avere un attimo di lucidità e abbozzare alcune singole frasi che coinvolgono il marito, Vittorio Fadalto, recentemente morto in un incidente stradale, con denaro ricavato illegalmente e che, di conseguenza, il suo la morte era in realtà un omicidio. "L'hanno ucciso", dice al commissario. Sfortunatamente, prima che si possano ottenere maggiori informazioni, la donna esala il suo ultimo respiro.
A quale denaro illegale si riferiva? Chi sono questi "loro" che Toso accusa di aver ucciso il marito? Il sottile filone di indagine condurrà il curatore al posto di lavoro dell'uomo, Spattuto Acqua, società privata incaricata di monitorare la qualità dell'acqua a Venezia.
Lì Brunetti non affronterà solo la verità sull'assassinio o meno di Fadalto, ma anche un caso di corruzione tra dipendenti con l'obiettivo di nascondere sversamenti inquinanti nell'acqua, che potrebbero avere conseguenze catastrofiche sulla salute dei veneziani».
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