I 3 migliori libri di Victor Amela

La storia e le sue possibilitĂ  di presentare la cronaca tuffandosi nei fatti, o di romanzare intrastorie. Vittorio Amela compone una di quelle bibliografie che conciliano finzione e saggistica attorno a un argomento essenziale dell'umano, come quello storico.

Allo stesso modo di altri autori come Jose Luis Corral o Giovanni Slav GalánA volte può essere informativo e in altre occasioni si abbandonano a quell'affascinante resurrezione del passato che solo la loro capacità permette di innovare.

VĂ­ctor Amela costruisce spesso le sue storie dall'aneddotico per finire per assalire i momenti della storia nel modo piĂą sorprendente, un intero compito orafo letterario che ci offre uno scorcio accattivante di ogni fase messa in scena.

I 3 migliori libri consigliati di Victor Amela

Sono riuscito a salvare Lorca

Con un titolo che evoca un'auspicabile ucronia che avrebbe potuto cambiare tutto rispetto alla fine infausta del grande poeta, VĂ­ctor Amela ci conduce tra la testimonianza e il romantico per una composizione finale emozionante e sorprendente.

Quando ci immergiamo nell'ambiente familiare dell'altro, prima, durante e dopo la guerra civile, finiscono per comporre affascinanti storie di sopravvivenza. Di quei tempi bui e pieni di intrastorie luminose, sconcertanti, persino inquietanti, ogni giorno sono meno numerose... Víctor Amela è riuscito a catturare in un libro, a metà tra realtà e finzione, una di quelle grandi composizioni del destino tra vite su la corda lassa dalle circostanze più avverse.

«Ho potuto salvare Lorca ricostruisce la vita di Manuel Bonilla, mio ​​nonno, contadino e pastore dell'Alpujarra che è diventato un passante clandestino di persone da una parte all'altra del fronte di guerra di Granada. La rivolta militare lo trascinò nel pozzo di uno degli eventi più tragici e universali della guerra di Spagna: l'omicidio del poeta Federico García Lorca. Un orrore che peserà per sempre su di lui in una vita che si intreccia con quella di altri personaggi, alcuni famosi come Luis Rosales, Ramón Ruiz Alonso, Gerald Brenan, Agustín Penón, Emilia Llanos, e altri anonimi, come Josep Amela, repubblicano soldato che sarà loro prigioniero: il tempo e il caso li renderanno membri della stessa famiglia».

Il romanzo salva la vita anonima di un vincitore in guerra e sconfitto nella storia. Salito sul treno di un ideale (come tutti gli altri), la vita di Manuel Bonilla attraversa la misera Alpujarra, Granada de Lorca e la Spagna del dopoguerra fino a depositare il lettore, attraverso la ricerca del nipote, nell'odierna Barcellona. Un viaggio i cui colpi di scena risuoneranno nella sensibilitĂ  e nell'intestino familiare e collettivo di ogni lettore della Spagna di oggi.

Sono riuscito a salvare Lorca

Il cataro imperfetto

Il mitico dei Catari, l'affascinante soprannome per i fedeli di un fiorente movimento religioso tra la Francia meridionale e la Corona d'Aragona, finché il cattolicesimo finì per portarseli via sotto la facile sentenza dell'eresia.

Anno 1306: con il suo pugnale dalla lama ricurva, Belibasta uccide. Fuggi a sud dei Pirenei. Dall'Occitania a Morella. Da assassino a santo! Un GesĂą Cristo con la sua Maddalena. Alcuni credenti, ultimi catari nascosti nelle cittĂ  catalane, aragonesi e valenciane. Un pastore di pecore fedele e transumante. Un inquisitore che aspira a essere Papa. Una spia avida e astuta. Una vedova emancipata e velenosa. Dall'amicizia al tradimento! Da concubina a matrimonio forzato. Anno 1321: da un viaggio sacrificale al parto. E da un pugnale a una pietra scolpita...

Basato su fatti e personaggi rigorosamente storici, questo avvincente romanzo ricostruisce la vita quotidiana, i sogni e le credenze di un pugno di eretici all'alba del XIV secolo. Tesori e greggi, mori e indovini, riti e inquisitori, ebrei e templari, scalpellini e bordelli si incrociano nei paesaggi di una storia vera. Lo spirituale e il carnale si fondono in una trama di settecento anni fa in cui l'ultima parola avrà l'amore… Dall'Occitania a Morella: la vera storia degli ultimi eretici del catarismo. Un tributo impressionante a quegli uomini e quelle donne il cui dogma si è scontrato con la Chiesa cattolica fino alla sua estinzione nel XIV secolo.

Il cataro imperfetto

La figlia del capitano Groc

L'Ottocento in Spagna è stato riprodotto, visto sotto una libera interpretazione, come un susseguirsi di guerre carliste che, negli anni, e per il fascino del perdente che non scrive la storia, c'è chi si è occupato di trasfigurarlo Tutto quanto.

Perché i carlisti perdenti difendevano il tradizionale, il monarchico, la continuità. Eppure, poiché hanno perso, sono presi come rappresentanti della lotta contro l'affermato, affascinante la capacità di selezione umana ... Ma concentrandoci sulla trama di questo romanzo, stiamo conoscendo uno speciale lignaggio catalano di quegli anni, il Groc, noto così per i capelli, in particolare tra il biondo e il rosso, dell'emblematico Tomàs Penarrocha ...

Manuela Penarrocha ha tredici anni. Seduta su una sedia bassa sulla soglia di casa sua, cuce espadrillas come nessun altro. La ragazza dagli occhi grigi e dai capelli dorati ricorda suo padre. Lui, come il resto dei carlisti, un uomo con un'espadrilla, una clava, un archibugio e un coltello nelle pieghe della cintura, ne ha indossati uno come questi per fare la guerra.Vuole abbracciarlo, sentire il calore del suo bacio sulla fronte. Desidera il suo sguardo duro e allo stesso tempo pieno di tenerezza, la sua risata profonda. Spera solo che torni per vederlo combattere ancora per i suoi ideali, per restituire alla sua famiglia e alle persone la dignità perduta, vita o morte. A causa del colore dei suoi capelli, suo padre, Tomàs Penarrocha Penarrocha, è noto a tutti a Forcall come el Groc.

La figlia del capitano Groc
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