In ogni genere ci sono aziende con quella fascia di essere diversi, di fuggire dalle caselle nel bene e nel male. In caso di Alessio Ravelo la questione è completamente dannosa e certamente funziona sempre per il meglio.
La letteratura nera e il criminale ha sempre bisogno Ragazzi come Ravelo impegnati nello squallore delle ambizioni e dei sogni infranti, con delitti le cui frustrazioni non raggiungeranno mai Robin Hood, né Rico de Yate, né... Dioni. Traboccante di quella umanità rabbiosamente sincera che può portarci a estremi insospettati, ancora una volta Ravelo ci conquista.
Sinossi
Un ragazzo con una borsa sopra la testa Si tratta di un ragazzo con una borsa in testa, e quel ragazzo è Gabriel Sánchez Santana (Gabrielo per gli amici), un sindaco corrotto del comune non meno corrotto di San Expósito, che è stato lasciato ammanettato da due sconosciuti con la testa bloccata in un sacco della spazzatura dopo averlo attraccato a casa sua.
Senza possibilità di liberarsi o chiedere aiuto, condannato, se non per caso o per miracolo, a morte per soffocamento, Gabrielo dedicherà i suoi ultimi istanti a cercare di scoprire chi sono gli assalitori e se hanno agito da soli o seguivano il ordini di terzi. In questo modo, nel rivedere una vita di egoismo, ambizione e slealtà, diventerà il peculiare investigatore del proprio omicidio ancor prima che si compia.
Questo testo claustrofobico e violento è, oltre a un romanzo poliziesco potente e unico (di cui gestisce e decostruisce i codici), un lucido ricordo della vita politica ed economica spagnola degli ultimi decenni, un racconto di opportunità perdute e relazioni troncate che funge anche da un'indagine etica incisiva sulla giustizia, la lealtà e il perdono.
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