Le grandi opere sono imperiture. La Country Girls Trilogy trascende dalla sua pubblicazione originale nel 1960 ad oggi con la stessa profondità e validità.
Si tratta dell'umano, dell'amicizia, della prospettiva femminile del mondo, con i suoi ostacoli e perché no, anche con i suoi momenti di splendore.
Kate e Baba sono due amici che hanno condiviso tutto fin dall'infanzia, con quella sensazione di appagamento che deriva dall'avanzare lungo un percorso di vita non artificiale, pieno delle sensazioni primarie dell'essere umano in un ambiente essenziale come la campagna irlandese , un terroir che trovano opprimente ma che realizza anche quel sentimento di necessaria integrazione di due anime verso la sopravvivenza.
Non si può ignorare la sfumatura autobiografica dell'opera, e la sua ripercussione negativa su quella propria terra di cui parlavo prima. Il cattolicesimo oscuro imperante da quelle parti non raccolse per niente bene la critica feroce dal punto di vista letterario, dalle immagini e dai simboli.
Perché Kate e Baba raccontano il loro imperativo bisogno di fuggire da questa prigione di campagna aperta. Loro, in quanto donne, hanno approfittato del sostegno reciproco per cercare nuovi orizzonti oltre gli interminabili giorni di raccoglimento nella più profonda patria irlandese.
Neanche Dublino era la terra promessa che avrebbero potuto immaginare. Solo a Londra hanno trovato scorci di libertà, nonostante il fatto che i loro matrimoni anni dopo emanassero un simile senso di disincanto per il loro ruolo di donne sposate.
Il mondo sembra essere un libro chiuso per Kate e Baba, un argomento delle loro vite disegnato in linee strutturate senza note a margine o bozze. Ma nessuno dei due rinuncerà ad affrontare la vita con tutti i suoi spigoli.
Goditi l'amore e le tue passioni, accetta il dolore come parte di una lotta verso la liberazione...
Kate e Baba, quando saranno maturi, sapranno di essere pronti per intraprendere qualsiasi nuova vita alternativa. Matrimonio, figli, la sensazione esasperante che la volontà di essere sia prigioniera della considerazione del femminile come qualcosa di sussidiario.
Letteratura in abbondanza con intenti vendicativi. O'Brien è balzato nell'arena letteraria negli anni '60 con questa storia vitale che, nonostante la riluttanza, si è prolungata nelle due parti successive che compongono il volume. E al di là della volontà di rivendicare uno spazio sempre negato, O'Brien ha saputo anche scrivere grandi romanzi con una dose di umorismo come placebo palliativo del disincanto. Una storia ricca di umanità, amicizia autentica e personaggi assolutamente accattivanti.
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