Arrendersi, di Ray Loriga

Resa
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Premio Romanzo Alfaguara 2017

La città trasparente I personaggi di questa storia sono la metafora di tante distopie che molti altri scrittori hanno immaginato alla luce delle circostanze avverse che si sono verificate nel corso della storia.

Forse la distopia arriva a presentarsi a noi come un regalo in cui tutti si chiedono come ci sia arrivato. Le guerre sono sempre un punto di riferimento per elevare quella società vuota, senza valori, dittatoriale. Tra George Orwell e Huxley, con Kafka ai comandi dell'ambientazione irreale o surreale.

Una coppia sposata e un giovane che non riesce a trovare casa e che ha perso la parola compiono il doloroso viaggio verso la città trasparente. Desiderano i loro figli, persi nell'ultima guerra. Il giovane muto, ribattezzato Julio, può nascondere nel suo mutismo la paura di esprimere sentimenti o forse sta solo aspettando il suo momento per parlare.

Stranieri nella città trasparente. I tre personaggi assumono il loro ruolo di cittadini grigi indottrinati dall'autorità corrispondente. La trama segna la distanza insondabile tra l'individuo e il collettivo. Dignità come unica speranza per rimanere se stessi di fronte allo spazzare della memoria, all'alienazione e al vuoto.

Una certezza angosciata si aggrappa alle vite dei personaggi, ma i finali sono scritti solo da se stessi. La letteratura in generale, e questo lavoro in particolare, forniscono una preziosa sensazione che non tutto deve finire come previsto, nel bene e nel male.

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1 commento su «La resa, di Ray Loriga»

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