Ricorderanno il tuo nome, di Lorenzo Silva

Ricorderanno il tuo nome
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Di recente ho parlato del romanzo di Javier Cercas, «Il monarca delle ombre«, In cui ci sono state raccontate le vicissitudini di un giovane militare di nome Manuel Mena. La coincidenza tematica con questo nuovo lavoro di Lorenzo Silva chiarire volontà degli autori di portare alla luce l'intrastoria del conflitto armato che ha confrontato mezza Spagna con l'altra metà.

Come in ogni guerra o evento tragico, arriva sempre il momento in cui la finzione, la letteratura in questo caso, inizia a partecipare a questo processo di assimilazione di quello che fino a poco tempo fa era un dramma per tante persone. L'impegno degli autori per la verità di quanto accaduto raggiunge la parte più reale, quella che è sopravvissuta fino ad oggi attraverso testimonianze, molto più attendibili dei resoconti di guerra, della propaganda e dei proclami immediati dei vincitori.

In "Ricorderanno il tuo nome" tutto parte da un evento singolare, uno di quelli che non trascende ma che può cambiare il corso di una guerra e della Storia. Il 19 luglio 1936, a Barcellona, ​​l'insurrezione militare sembrava destinata a trasformarsi in un glorioso passo verso il rovesciamento della Repubblica. Tuttavia, i militari armati non sono riusciti a prendere il potere nella capitale della contea.

La storia sofferma su aspetti che sembrano accessori ma in realtà sono stati molto rilevanti nella sconfitta dei ribelli. Il generale Aranguren, a capo della Guardia Civil, si oppose alla rivolta dell'esercito. Con l'opposizione di Aranguren, l'arrivo da Maiorca del generale dell'esercito, Goded, non si tradusse in quel colpo di stato per il trionfo finale in Catalogna.

Aranguren trascinò con sé altri corpi d'armata che lo appoggiarono in difesa della Repubblica e in pochi giorni le rivolte si conclusero con una vittoria repubblicana.

Aranguren personificava il più eroe tra gli eroi, quello che appare ribelle davanti a una catena di comando. Un eroe è colui che supera le sue paure difendendo ciò in cui crede. Aragunren credeva nella Repubblica come sistema di governo legalmente costituito.

Era legge per qualcuno mettere nero su bianco non solo ciò che accadeva in quei giorni, ma anche l'aspetto più personale che l'autore ha ricercato dal personaggio in questione. La finzione supera la realtà, in questo caso facendo conoscere ciò che la realtà ha coperto nell'oblio. Forse il titolo del romanzo è un gesto di ammirazione proprio di Lorenzo Silva. Sarebbe ragionevole, poiché immerso nella conoscenza della sua persona ha conosciuto le sue motivazioni più profonde, le sue convinzioni per andare controcorrente in quella che era presagita una guerra persa.

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2 commenti su «Ricorderanno il tuo nome, Lorenzo Silva»

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