La scomparsa, di Julia Phillips

Un giovane scrittore che osa sempre con i cocktail più inaspettati senza temere i postumi di una sbornia. Perché iniziare a scrivere o andare a prendersi un lavoro è quello che ha, che di tanto in tanto, se i vimini sono buoni, finisce per coltivare un grande lavoro senza quasi accorgersene. Per Giulia Phillips sarà sicuramente una sorpresa scoprire nel suo romanzo quel noir noir intervallato da esistenzialismo ben rilegato (forse anche dalla più assoluta improvvisazione). Il risultato squisito è fresco e misteriosamente profondo.

E sì, sembrava buono come avrebbe potuto essere un churro. Milioni di opere dormono il sonno dei giusti nei cassetti di scrittori in erba o narratori emergenti. Perché la scintilla capita molto di tanto in tanto e, quando la carriera di Julia si sarà consolidata, allora dovremo pensare che ha saputo domare quell'ingegnosità affinché il lavoro si imposti su un'occasione che raramente si ripete. Intanto godiamoci un lavoro, come dicevo, tondo.

Sinossi

In un tranquillo pomeriggio di agosto, Aliona e Sofia, sorelle di undici e otto anni, giocano in riva al mare. Mentre tornano a casa, uno sconosciuto si offre di accompagnarli nella sua auto. Essi, fiduciosi davanti alla cordialità dello straniero, accettano. Le ragazze si allarmano solo quando vedono che si lasciano alle spalle la deviazione che avrebbero dovuto prendere. Quando Aliona tira fuori il cellulare e l'uomo glielo strappa dalle mani, le sorelle capiscono di essere in pericolo. L'incubo è appena iniziato.

Così inizia Mancante, come noir che si svolge nel corso di un anno nella gelida e remota regione della Kamchatka, ma presto si rivela molto di più. C'è senza dubbio un mistero da risolvere: quale destino incerto attende le sorelle Golosovskaya? Ma soprattutto il romanzo - strutturato in tredici capitoli che si concentrano su altrettanti personaggi femminili, tutti legati dal rapimento delle ragazze - coglie magistralmente l'impatto che il terribile evento avrà sulla vita delle donne della Kamchatka e porta le diverse forme di violenza che subiscono.

Vittime dell'instabilità e dell'impotenza, sentono che la terra su cui camminano potrebbe scomparire da un momento all'altro e si chiedono cosa la vita gli toglierà dopo. Considerata dalla critica americana una delle irruzioni letterarie più rilevanti degli ultimi tempi, Julia Phillips ha scritto un romanzo sconvolgente che, grazie al suo stile coinvolgente, sobrio e poetico, e a un'enorme empatia verso i suoi personaggi, si pone come un ipnotico racconto di storie in quale suspense, la denuncia più pressante e la deriva esistenziale convergono.

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