I 3 migliori libri di José María Gironella

Si Piano Giuseppe sostiene quella banda di cronista, narratore dell'evoluzione più umanistica della letteratura catalana, Jose Maria Gironella sarebbe arrivato qualche anno dopo a racchiudere spazi letterari molto più ampi da quell'impronta di scrittore che, risvegliatosi dall'autodidatta, finisce per elevare il genio creativo.

Perché è che Gironella ha scritto molto e bene, come testimoniano le sue quasi quaranta opere, per lo più romanzi, che richiedono dedizione alle opere di finzione rispetto ai saggi, ad esempio.

Di tutta l'opera di Gironella, i lettori di tutto il mondo possono gioire di un tetralogia della guerra civile spagnola che raggiunge quel battito a volte Galdosiano dell'intrastoria nella Storia.

E Gironella ci trasporta anche con precisione e profusione in un'intera epoca romanzata dalla visione privilegiata di protagonisti estremamente empatici, con un profumo di verità trascendentale.

Molti altri libri, con le loro varie trame o riflessioni, potrebbero essere inclusi in una splendida selezione bibliografica di Gironella, ma concentrandosi sulla tetralogia, e per una questione di gusti dell'abbonato, ecco come potrebbe rimanere la cosa ...

I 3 migliori romanzi consigliati di José María Gironella

I cipressi credono in Dio

La verità è che per godersi una serie come questa è sempre meglio consigliare di attenersi all'ordine. Perché, ovviamente, tutto ha una sua cronologia in questo brillante racconto di un'epoca e nel susseguirsi dei suoi grigi eventi...

Che gli anni prima della guerra civile fossero una pentola a pressione tra ideologie che marcavano fazioni, è cosa indiscutibile. La domanda era saper catturare tutto, fare un romanzo in modo che una storia come questa diventasse un bestseller del suo tempo in molte parti del mondo. La trama ci avvicina alla vita di una famiglia borghese, la Alvears, e da qui si va ad approfondire tutti gli aspetti della vita cittadina e dei diversi strati sociali.

Nel corso dell'opera, il lettore è testimone del processo attraverso il quale la Spagna fu divisa in due parti inconciliabili fino a portare alla Guerra Civile. Nelle sue quasi mille pagine, lo spreco di ambientazioni e l'esuberanza di personaggi disparati ci regalano un cosmo essenziale per comprendere tutto quello che è venuto dopo.

I cipressi credono in Dio

Un milione di morti

Non si può ignorare che Gironella era lì, partecipando alla guerra stessa. E nessuno meglio di uno scrittore testimone oculare degli eventi, per abbondare negli orrori, nella tragedia dello sforzo distruttivo dell'uomo in ogni conflitto bellico.

Senza dubbio, la vicinanza alla morte, spogliata del suo status di fazione o schieramento, ha preparato Gironella a un romanzo pieno della cruda verità dell'irragionevolezza. Secondo capitolo della trilogia iniziata con I cipressi credono in Dio e continua con Peace Has Exploded. Immenso affresco storico che si svolge nel pieno della guerra civile spagnola, trattato nei suoi aspetti umani oltre che sociologici e militari, e che copre le due parti in conflitto.

In questa occasione sono 800 pagine in cui, se nella prima parte poteva trasparire qualche aspetto tendenzioso, ora tutto scompare per parlare degli orrori, dell'umanità senza ulteriori condizionamenti. Continuiamo con gli Alvears come nucleo centrale ma proiettandoci su tanti altri personaggi che hanno tanto da farci vivere...

Un milione di morti

La pace si è infranta

La calma dopo il dissanguamento della gente, dopo la morte dei giovani soldati, è proprio questo, un'esplosione in faccia. Perché la nuova realtà scrive per tutti un paradigma di sopravvivenza che in questa trilogia finale (il quarto capitolo si intitola "Men Cry Alone") si distacca parecchio dall'atmosfera generale.

Essere scritto molti anni dopo avrà molto a che fare con questo, con gli Alvear che raccontano le vittime e ricapitolano la loro esistenza attorno a ciò che resta, ci mette di fronte a una società distrutta, di fronte a un'altra grande guerra a nord in cui era non è mai entrato, ma ha sofferto doppiamente. Ciò che accade nella sfera generale della società nel dopoguerra e ciò che accade dietro le quinte degli Alvear e di molti altri nuovi personaggi compone ancora una volta quel magico equilibrio verso un realismo talvolta punteggiato anche dal necessario umorismo in contrasto con il tragico.

La pace si è infranta
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