I 3 migliori libri di Henry Miller

Per ritrovare le origini di quella letteratura disincantata, edonistica e trasgressiva che autori come Bukowski, William Burroughs o Kerouac, dobbiamo tornare indietro di qualche anno. Perché il precursore di quel movimento controculturale fu Henry Miller. Ammettiamolo alla crudeltà o al demerito, se necessario. Henry Miller è stato colui che si è ripreso il percorso di Marchese de Sade più di un secolo dopo in termini di tutti i tipi di filia, non importa quanto bizzarri fossero.

Sesso, perversioni, vizi e filosofia di sopravvivenza nella trincea che è la vita. Perché se il marchese de Sade si dedicava a godersi il sesso, raggiungendo i suoi bordi più marcati. Henry Miller lo ha elaborato ma anche apportando quella sfumatura di critica sociale ed esistenzialismo da niente di più tipico di una narrativa dell'ultimo secolo del millennio.

La beat generation si è necessariamente affidata a Miller, ha continuato a scavare nella ferita aperta, trascurata e marcia come via di accesso per un'anima affetta da una simile necrosi.

E una volta smantellato il mito americano di questa beat generation, è fondamentale per me citare chi è stata probabilmente la più grande fonte di ispirazione per Henry Miller. Questo è Louis-Ferdinand Céline, uno dei più celebri scrittori francesi che, già nel suo romanzo Viaggio alla fine della notte, pubblicato nel 1932, quando Henry Miller cominciava a guadagnarsi da vivere a Parigi, doveva senza dubbio essere un diretto influenza, grazie al suo umorismo nero, alla sua visione cruda della realtà, alla sua critica oltraggiosa ma del tutto accurata e alla sua presentazione di personaggi che già offrono quello stridore tra il soggetto e la società con le sue convenzioni.

I 3 migliori romanzi di Henry Miller

Tropico del Cancro

Il primo romanzo di un tipo come Henry Miller, pieno di preoccupazioni ma già in un'età matura in cui la delusione di solito domina sulle fantasie, ha finito per essere un successo proprio per questo, per la sua apertura al mondo da ragazzo ostinato risvegliare le coscienze non verso la rivoluzione ma verso il grottesco e lo scherzo tragico che è pensare che qualcosa possa avere un senso.

L'unica via d'uscita per la lucidità assoluta è l'abbandono al fisico, al lampo della felicità orgasmica, alla negazione della speranza come unica via per raggiungere la calma in un divenire vitale pianificato verso la sconfitta.

Quindi, il romanzo si dispiega come una strenua ricerca del sesso e delle sue possibilità di redenzione. Parigi diventa, sotto il prisma di Henry Miller, una meravigliosa città senza città, un purgatorio fatto città di luce e passione dove Miller a volte si ferma a scrutare le anime che attraversano la storia.

Tropico del Cancro, Henry Miller

Primavera nera

I motivi che hanno portato Henry Miller a questo viaggio a Parigi sono stati costruiti attorno a un amalgama di preoccupazioni fondamentali della vita.

Ma allo stesso tempo, il viaggio in Europa è stato una necessaria fuga da quel contrasto e da quella contraddizione che l'affermazione della maturità suppone come esercizio assoluto di alienazione rispetto all'ambiente, ai costumi e alle idiosincrasie spazzate via dall'autore e infine abbandonate come incoerente. .

E quando i costumi e la routine assumono quell'aspetto inconsistente per l'autore, non ha altra scelta che cercare nuovi spazi. In questo romanzo carico di quella sfumatura autobiografica con cui gli scrittori maledetti tendono ad avvicinarsi alle loro opere, Henry Miller naviga da una sponda all'altra dell'Atlantico, tra il suo passato ei suoi ricordi d'infanzia fino alla rottura con tutto.

Nonostante ciò, il romanzo, costruito in frazioni indipendenti, sostiene una cronologia magica, evoca una ricerca di identità oltre che un'affermazione del nichilismo, costruisce immagini intense di fantasia delirante e abbassa il fango della realtà più sordida in un equilibrio affascinante che rende è un romanzo di epica esistenziale.

Primavera nera

sesso

Sappiamo già che il sesso è un elemento su cui fa perno molto di quel realismo che sembra anelare, nell'aspetto spasmodico del sesso, un punto di contatto con l'immortalità, con il trascendente.

Quando il protagonista di questo romanzo si impiglia con una giovane donna in una relazione sessuale con 9 punti sulla scala più ricca, l'esistenza di entrambi diventa un cataclisma che accentra l'intera trama ma che a sua volta serve a sintonizzarsi su un'affermazione dell'autore per esaminare la nostra società senza limiti.

Con un persistente tocco di umorismo acido, la visione filosofica delle relazioni umane all'ombra delle convenzioni sociali, diventa un trattato di sociologia senza restrizioni o precondizioni tematiche.

La vita può essere analizzata dall'esplosione di un incontro sessuale, e così tutto è visto con il sorriso liberatorio e il rilassamento del corpo e del pensiero. La verità ultima può essere trovata solo dopo aver fatto una bella scopata, quando ti senti in grado di ridere del mondo.

sesso
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