I 3 migliori libri di Adolfo Bioy Casares

In ogni campo creativo possiamo sempre trovare questi autori esploratori, soprattutto geni dotati che si dedicano anche alla causa dell'innovazione, della ricerca, della progettazione di nuovi spazi e dell'apertura di percorsi creativi. Il scrittore argentino Adolfo Bioy Casares era uno di quegli spiriti toccati dall'intelligenza e dalle muse, tutti mossi da irrequietezza creativa per presentare finalmente un cocktail di una moltitudine di aromi letterari.

Quando qualcuno come Bioy Casares estrae risorse tanto variegate come la parodia, il genere poliziesco, l'umorismo, il fantasy o la fantascienza, quasi sempre chiusi attorno a un esistenzialismo che finisce per essere tragicomico, non c'è certo altra scelta che arrendersi a quel predominio di stili così vari per la maggior gloria della letteratura del Novecento.

Perché anche nel fantastico o nella parodia emerge sempre una riflessione reale, un'intenzione trasformativa che, grazie allo straniamento, ci invita a ripensare qualsiasi ideologia generale o qualsiasi aspetto normalmente assunto del sociale, del politico e ovviamente dell'esistenziale.

Il suo noto abbinamento con Borges finì per illuminare una serie di opere a quattro mani che abbagliavano la comunione tra la letteratura istintiva ed esplorativa con la letteratura simbolica e intellettuale dell'altro genio argentino. Racconti straordinari, come sono venuti a intitolare una delle loro collaborazioni, che si tuffavano nel fantastico come se fosse una sorta di realismo magico dotato di maggiore libertà, con minori vincoli fondamentali.

Insomma, uno scrittore che da solo occupa un ampio spazio nella letteratura spagnola del Novecento.

I 3 migliori libri consigliati di Adolfo Bioy Casares

Il sogno degli eroi

Il fantasy, toccato da un autore come Adolfo Bioy Casares, un ragazzo concreto, esistenzialista, profondo nel suo modo di narrare i suoi diversi romanzi polizieschi o addirittura di fantascienza, finisce per dotare questa specifica opera letteraria di una natura singolare a metà tra straniamento e malinconia.

Tra i quartieri bassi di Buenos Aires, nel lontano 1927, i giorni di carnevale sono una festa alla quale si abbandonano Emilio Gauna e i suoi amici, giovani che, privi della forza di dominare il mondo, divorano la notte accompagnati dall'alcol.

La fantasia che circonda questo romanzo a volte sembra un delirio di tanti eccessi alcolici, ma allo stesso tempo diventa un ricordo potente radicato in una certezza inquietante. Ciò che Emilio Gauna finì per vedere in quelle notti di celebrazioni pagane lo condurrà tre anni dopo nella sua ricerca, ripetendo schemi simili, in attesa che la magia risponda come un déjá vù di ciò che aveva certamente vissuto.

Emilio sa che la sua fantasia può portarlo ad altre opzioni, ad altre vite, lontano dalle persone che gli impediscono di decollare da questo mondo. Al di là delle opportunità che lo attendono, troverà Clara, completamente abbandonata a lui. Ogni viaggio trascendente comporta i suoi rischi.

Qualsiasi idea che la realtà possa essere trasformata dalla finzione può finire per trascinarti fuori da quel mondo reale. Ma Emilio è disposto a pagarne il prezzo, anche se l'ideale alla fine non può che essere una cortina fumogena.

Inoltre, i rischi insiti in quella conquista del fantastico, come un'opportunità per ricostruire la sua vita a suo piacimento, possono metterlo fine prima ancora di sapere cosa può essere vero o meno in quei tipi di sogni che ti sembra di toccare. uscendo da un sogno.

Il sogno degli eroi

Lo spergiuro della neve

Una storia poliziesca sull'omicidio della giovane Lucía che diventa una paradossale storia del male. Non è esattamente l'opera più estesa dell'autore, ma date le particolari circostanze in cui l'ho letto, lo salvo come una di quelle letture che risuonano con un momento speciale.

Il giornalista e il poeta, due ragazzi che si incontrano e la cui presenza indica la colpa dell'uno o dell'altro. Il poeta può cercare in quella morte una sorta di conclusione fatalistica al suo poeta più oscuro, colui che gli dà la possibilità di diventare creatore e insieme giudice della vita. Il giornalista che lo insegue, sospettando che dietro di lui possa trovare la notizia del giorno, l'evento oscuro.

Ciò che si scatena dall'incontro dei due personaggi indica un'intera società su scala riflessa nella Patagonia. Lucia è la figlia di un potentato e la sua morte segna un prima e un dopo per la vita in quell'ambiente unico. La composizione frammentata della storia le conferisce un'aria che punta allo strano, al fantastico, persino...

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Dormi al sole

Una composizione geniale che di per sé è un romanzo geniale che approfondisce il romantico con tocchi di umorismo, il fantastico con un tocco esistenziale, l'umano passato al setaccio di un'immaginazione capace di affrontare le emozioni come fondamenti chiaramente trasformativi di quella soggettività che è la vita .

Un orologiaio innamorato, ma assorbito dalla sua routine, una metafora del tempo che porta tutti noi, inesorabilmente, al compito di ricomporre il nostro tempo. La vita come somma di sogni che ti perseguitano, che ti invitano ad amare, ma che conducono anche negli angoli più strani dell'esistenza.

Un umorismo raffinato che ci mette a confronto con follia ed estrema lucidità e che, in un ambiente di calma narrativa, è visto come prolegomena a un finale inaspettato, sconcertante ed estatico letterario.

Dormi al sole
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