I migliori libri di Carmen María Machado

Nel caso di Carmen Maria Machado Possiamo risvegliare una sensazione di contrasto tra il genere letterario e lo sfondo narrativo. Perché curiosamente Carmen è capace di scegliere gli ambiti narrativi più insospettabili, e solitamente lontani dal realismo, per parlare di aspetti molto vicini alla nostra società attuale.

Il fatto è che va bene. Principalmente perché pochi autori sono capaci di questo esercizio di sinergia con cui proporre in definitiva disquisizioni di ogni tipo con quella lettura metaforica delle finzioni. Fantascienza, suspense o addirittura horror sono spazi in cui Carmen mostra quella capacità di ambivalenza letteraria.

Ma al di là di quanto tradotto finora in spagnolo dall'autrice americana, i suoi riferimenti a Gabriel García Márquez come riferimento di prim'ordine, fanno sospettare che nella sua bibliografia trovi spazio anche per quel campo narrativo del realismo magico, dove tutto ha un posto se si sa conciliare l'onirico o il fantasioso con uno spazio assolutamente tangibile. posizione temporale.

I libri più consigliati di Carmen María Machado

Il tuo corpo e le altre parti

Se recentemente parlavo dell'Argentina Samantha Schweblin Come uno dei grandi referenti della storia moderna, questa volta abbiamo scalato migliaia di chilometri nel continente americano per incontrare l'americana Carmen María Machado.

E alle due estremità del più esteso dei continenti godiamo di due piume vertiginose, dotate di quella capacità speciale di chi si abbandona alla storia e alla sua caducità come strumento narrativo capace di suggerire o proiettare nella magica sintesi della storia e del linguaggio.

Nel caso di questo prenota Il suo corpo e le altre feste, Carmen María si avvicina al femminismo con il suo necessario interesse di protesta, segnato soprattutto dal punto di vista fisico e con un'interessante punta surrealista che nasce dall'integrazione di questa intenzione coscienziosa con la naturale propensione di un autore solitamente imbarcato in storie fantastiche o fantascientifiche. Qualcosa come i sequel senza Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood.

Il punto è che nella congiunzione delle intenzioni, con il ritmo vibrante del breve e la sua magica luminosità di simboli che finiscono per essere le fondamenta della narrazione, la lettura avanza con quel gusto dell'armonica quando un volume di storie finisce per suonare la stessa sinfonia.

Femminismo dal paranormale, indubbio riflesso del processo di straniamento e alienazione che accompagna l'evoluzione di una società che promette l'integrazione delle donne ma che, calandosi nel fango della realtà, finisce sempre per incastrarsi in tante pozzanghere. Le donne nel mezzo delle apocalissi moderne, o come le antiche piaghe bibliche, cioè nulla che non provenga dalla loro eterna assunzione della loro condizione naturale di fronte a un mondo deciso a rinunciare al femminile. Storie dall'oltretomba per altre donne che cercano una giustizia impossibile per i propri corpi occupati dalla violenza di un sesso che, paradossalmente, ricerca la perpetuità della specie, secondo canoni morali. Poteri extrasensoriali come evoluzioni femminili necessarie per soddisfare le esigenze del loro universo e che donano in definitiva il dono della comprensione completa di tutto, anche delle questioni sessuali.

Senza dimenticare un umorismo acido (quello che finisce per risvegliare delusioni dopo la prima risata), e con un intento inedito di rivolgersi alla più intima delle donne proiettate verso vari presupposti di fantasia, questo volume di otto racconti finisce per comporre un interessante progetto di femminismo. Un femminismo esteso verso generi così atipici come il terrore, il fantasy, la fantascienza e con quel residuo di riflessione che si può sempre estrarre da un'opera buona che divaga dalla fertile immaginazione, ma che si serve della sua focalizzazione esterna per osservare il nostro mondo con prospettiva maggiore.

Nella casa dei sogni

O quando la letteratura è un atto di coraggio, un'esposizione dell'anima danneggiata che eccetera. Tutti finiamo per fare letteratura nella storia della nostra vita in quanto le nostre realtà sono quasi del tutto soggettive. Si tratta di saper estrarre da quella soggettività la nozione più oggettiva, quella che si sintonizza con qualsiasi altra anima che condivide essenzialmente la verità ultima delle cose.

Quando era una giovane aspirante scrittrice, Carmen Maria Machado conobbe una piccola, bionda, borghese, laureata ad Harvard, sofisticata e affascinante con la quale iniziò la sua prima relazione lesbica, dopo diverse esperienze sessuali con uomini. La ragazza possedeva una capanna idilliaca a Bloomington, in Virginia: la casa dei sogni del titolo. Ma i sogni si trasformarono in incubi quando la ragazza di Machado iniziò ad essere gelosa, controllante e paranoica, per poi accusarla di tradirla con tutti e finendo per aggredirla verbalmente e anche fisicamente.

Questo libro è la testimonianza di una relazione tossica, che in questo caso non ha come aggressore un maschio eterosessuale dalla mentalità patriarcale e maschilista, ma una lesbica. Ed è questo un primo elemento che dà valore al testo: la denuncia della violenza nella coppia all'interno della comunità strano. Ma l'eccezionalità della proposta di Machado va oltre: invece di rimanere in un mero esercizio di testimonianza personale, usa la storia vissuta - e sofferta - per approfondire l'argomento, giocandoci dei giochi letterari. E lo fa attraverso la manipolazione dei generi narrativi - il romanzo romantico, quello erotico, il romanzo d'iniziazione, il romanzo horror... - che gli permette di raccontare la sua storia e riflettere su come raccontiamo tutte le nostre allo stesso tempo .

Il risultato: un nuovo campionario dell'immenso e trasgressivo talento di Carmen Maria Machado, una delle voci femminili più radicali e lucide del panorama letterario contemporaneo, capace di coniugare l'esplorazione formale con l'assoluta trasparenza nel racconto del vissuto e della sessualità. . Il libro è una piroetta letteraria molto brillante e seducente, nonché una testimonianza di travolgente sincerità sull'abuso emotivo e fisico.

Nella casa dei sogni
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