Il disgustoso, di Santiago Lorenzo

Il disgustoso
Disponibile qui

non so cosa penserei Daniel Defoe Questo Robinson Crusoe iberico con evidenti sfumature parodistiche che alla fine finisce per orientarsi più verso una critica umoristica attuale in cui si dimostra che la sopravvivenza oltre l'era della connettività è possibile, nella migliore delle interpretazioni.

Manuel è una fortuna maqui dei nostri giorni che fugge in un luogo remoto di quella Spagna afflitta da piccoli paesi pieni di echi e di oblio. E lì, in mezzo al nulla, Manuel diventa un asceta fuggitivo. Da quando ha accoltellato il poliziotto, mosso dal suo spirito ribelle che lo ha messo nel posto più inopportuno al momento giusto, decide di sfuggire alle grinfie di una giustizia che lo rivendica per il suo improvvisato crimine di sangue.

È allora che il romanzo diventa una regressione con una visione comica e con un profondo punto di critica acida. Regressione perché con Manuel riscopriamo gli aspetti più singolari di una vita semplice, slegata dal rumore, consegnata alla quotidianità senza grandi proiezioni. E di critica acida perché da quell'evoluzione della nuova tappa di Manuel si può estrarre un'intenzione riflessiva sui percorsi della nostra società attuale.

Non è facile raccontare una storia in cui non si offre un'azione molto dinamica, una tensione narrativa di grande tensione (a prescindere dal fatto che Manuel verrà mai scoperto). Eppure la storia si impegna in quella riscoperta di tutto, nel transito ingenuo del tipo urbano immerso in un nuovo ambiente in cui ciò che una volta era comune ora punta a una missione impossibile.

Ha ragione l'autore nella sua descrizione quasi alienata di questa nuova realtà di Manuel. Una prospettiva che fornisce quella nozione comica di ciò che siamo diventati in un salto evolutivo per mano di una tecnologia che ha favorito l'oblio delle nostre forme più elementari di rapporto con l'ambiente.

Girando le pagine, ci troviamo di fronte a una lucidità sconvolgente. La nostra società, satura dell'imperativo e dell'immediato, soffre di grandi aspetti necessari per quell'autorealizzazione che può partire dal più semplice, dalla determinazione dell'uso pienamente consapevole del tempo.

Ma tutte queste idee non ci arrivano con ciò che può essere interpretato sotto un carico filosofico e sociologico. Devi solo accompagnare Manuel e lasciarti trasportare. Dubbi, risate e una tensione che regna in ogni momento su ciò che ha portato Manuel qui e su ciò che potrebbe essere di lui, forniscono quell'equilibrio, quella riflessione in cui scopriamo le simmetrie uniche su entrambi i lati in un modo di vivere e in un altro.

Ora puoi acquistare il libro Asquerosos, il nuovo romanzo di Santiago Lorenzo, qui:

Il disgustoso
Disponibile qui
4.6/5 - (7 voti)

1 commento su «Los asquerosos, di Santiago Lorenzo»

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati dei tuoi commenti.