I 3 migliori libri di Antonio Escohotado

Se si può dire che c'erano ancora filosofi nel XNUMX° secolo, è grazie a un Antonio Escohotado incline sia a teorizzare che a tirare in profondità un empirismo metafisico attraverso l'introspezione. Sì, anche attraverso la droga. Tutto per raggiungere quella lucidità caleidoscopica così tipica degli psichedelici anni Settanta, da cui estrarre sintesi con arie di verità per un mondo in ombra.

Non sono che grandi riferimenti di quell'ultima grande filosofia del XIX e XX secolo, come lui Nietzsche, non sono ricorsi all'alterazione o alla spersonalizzazione di alcuni stimolanti psicoattivi. La domanda in Antonio è l'esperienza come esercizio vitale. Con ogni nuovo viaggio si possono portare nuove impressioni su qualsiasi aspetto dell'umanità.

Si può parlare anche dei media stessi, di quelle droghe che alterano e modificano la prospettiva di ogni cosa, con i rischi che comportano. Ma come ogni buon spirito creativo, Antonio Escohotado è stato molto di più delle particolarità per le quali si è fatto conoscere in un'Ibiza resa, grazie a lui, da un faro di vita alternativa. E così più tardi vennero, in fasi e tempi nuovi, i saggi sociologici o economici. Al punto da rendere la sua firma un riferimento per quasi ogni campo del pensiero recente.

I 3 migliori libri consigliati di Antonio Escohotado

Storia elementare di droghe

Niente di nuovo sotto il sole. I farmaci non sono brevetti ed esclusività all'avanguardia. L'essere umano ha fatto ricorso ai farmaci, oltre che come terapie del dolore, in innumerevoli tempi e luoghi. Antonio Escohotado ci regala quel "viaggio" attraverso una storia metà tabù metà esoterismo.

"Storia elementare delle droghe" propone un percorso storico documentato e divertente attraverso l'evoluzione dei vari tipi di droghe e dei loro usi, dai riti religiosi per accedere alla verità rivelata in alcune società all'invasione del crack e delle droghe sintetiche, dalle guerre dell'oppio allo scoppio della psichedelia.

Questa sintesi della monumentale Storia Generale delle Droghe analizza l'evoluzione degli atteggiamenti nei confronti delle droghe nel corso della storia; il suo utilizzo a fini religiosi, terapeutici o meramente edonistici; la reazione dello Stato ei problemi che il proibizionismo, l'anatomizzazione e la persecuzione poliziesca comportano… L'opera fornisce un'enorme quantità di informazioni e propone un approccio all'universo delle droghe che evita luoghi comuni, banalizzazioni e visioni semplicistiche.

Escohotado afferma nel prologo che «sebbene fino a poco tempo fa fosse un campo riservato al sensazionalismo giornalistico, o ai manuali di tossicologia astrusi, la storia particolare delle droghe illumina di luce propria la storia generale dell'umanità, come quando abbiamo aperto una finestra fino a quel momento chiusa al l'orizzonte e le stesse cose appaiono sotto una nuova prospettiva.

Storia elementare di droghe

Realtà e sostanza

L'opera più interamente filosofica di Escohotado. Un approccio al pensiero essenziale sulle verità, le realtà e la nostra condanna alla percezione interamente soggettiva di tutto ciò che ci circonda. Con il contrappeso di una ragione determinata a fare impressioni verità incontestabili, a prescindere da istinti che possono puntare ad altro in specie più intelligenti in questo senso...

Fare prima filosofia può essere definito come l'atto di dare un concetto a poche parole, il cui contenuto in ogni tempo indica la comprensione che l'uomo ha di ciò che è. Nulla, essere, essenza, ragione, materia, forma, spazio, tempo, causa, accidente, necessità... così opachi e trasparenti allo stesso tempo, così generosi e così parsimoniosi, offrono il senso che smette di penetrarli una visione proprio sul reale.

Questo trattato di metafisica restaura il tempio dei saperi antichi per ripensarli dal presente, con un'attenzione particolare a precisare le nozioni di realtà e sostanza. Chi percorre l'arida avventura della conoscenza ontologica non trova la fine della terra promessa, seppure con un orientamento adeguato a territori privi di mappa. Senza un compasso se non invertire la logica hegeliana -ritorno dal soggetto all'oggetto, dall'Idea alla Natura-, tracciare la genesi di un essere che fa è mappare al suo centro il moto di sé, introdurre il concetto di spirito nel discorso filosofico . .

Realtà e sostanza

Prostitute e mogli

I saggi trattano le idee, i personaggi dei romanzi. I miti descrivono stati d'animo, sentimenti ricorrenti nella vita. In contrasto con la prosa che fa a meno di immagini e musica, il discorso mitico racconta la nostra storia dalla storia degli altri, con un procedimento simile al gioco delle bambole russe.

Il proprio e l'altro, dentro e fuori, ieri e domani perdono così la loro reciproca estraneità: la particolarità di ogni caso esprime anche qualcosa di costante e di generale. Le pagine seguenti ricordano quattro leggende che si potrebbero dire otto, poiché i miti di Ishtar, Hera, Deyanira e Maria sono anche quelli di Gilgamesh, Zeus, Ercole e Giuseppe. Successive nel tempo, mediterranee in senso lato, illuminano modi diversi di assumere il destino "maschile" e il destino "femminile". Si potrebbe aggiungere che espongono tappe di una lunga guerra, piena di equivoci, con ragioni e clausole per divertenti armistizi.

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