I 3 migliori libri di Doris Lessing

Se un Premio Nobel per la Letteratura che mi affascina cioè Doris Lessing. scrivere fantascienza con una certa profusione (quella che comporta la chiusura un'intera serie CiFi come Canopus in Argos), non è sempre un ottimo postulato per il Premio Nobel per la letteratura che tende a disprezzare questo e altri generi. Quindi doppio merito a questo scrittore britannico di origine iraniana.

Anche se, considerata la globalità del suo lavoro (circa 50 libri), la fantascienza assume il ruolo dell'aneddotico e del meno aneddotico in termini di dimostrazione di una grande capacità narrativa.

I temi più comuni di Doris Lessing affronta un realismo critico allo stesso tempo costruttivo e speranzoso tra un notevole disincanto. Una somma di letture che restano come una sorta di morale che cerca di convincerci del bene sul male.

Doris ha scritto di scenari molto diversi che ha incontrato nella vita grazie al suo spirito viaggiante. Dal suo disincanto politico a bordo dei suggestivi approcci comunisti e dalla sua incapacità di concretizzarsi alle crisi umanitarie in Africa.

Una scrittrice che, dal romanzo, ha lasciato un chiaro esempio di un umanesimo travolgente, nonché una cronaca impareggiabile del tempo che ha dovuto vivere.

I 3 migliori romanzi di Doris Lessing

Canopo ad Argo

Essendo quello che sono, un appassionato del genere fantascientifico, mi vedo nell'obbligo di posizionare questa serie di romanzi nella prima posizione della classifica.

Con la particolarità che questo lavoro, dalle mani di una persona umana come Doris, trascende la semplice fantascienza come genere di intrattenimento e diventa un approccio sociologico.

Viaggiamo in un tempo futuro indeterminato. Canopus è una civiltà aliena che conosce molto bene la nostra Terra, da questi abitanti di altri luoghi del cosmo, e in ognuno dei cinque romanzi che compongono la serie viene descritta una storia segreta del nostro pianeta grazie alla quale possiamo vagare, supporre , rilancia… Una vera delizia trasformata in un'avventura letteraria ad alta quota.

shikasta

Il taccuino d'oro

Per il grande pubblico, questo sarà probabilmente il miglior romanzo di Doris Lessing. Un racconto disegnato tra esperienze legate alla fantasia della proposta narrativa, dei quaderni che Anna Wulf scrive nei suoi quaderni, come parti o vasi comunicanti della sua essenza, di ciò che era, di ciò che negava di essere, di ciò che è e quello che vorrei diventare.

Al di là del marcato accento femminista, tutti possiamo vederci identificati nel personaggio, segnati da quell'intenzione di stabilire un ordine, un'identità tra tante sfaccettature che si sviluppano nel corso della vita.

Solo, il taccuino più prezioso, quel taccuino d'oro dove Ana Wulf vorrebbe scrivere le sue pagine più trascendentali, deve essere una sintesi verso il racconto uniforme della propria vita.

Il taccuino d'oro

Memorie di un sopravvissuto

Una metafora sulle paure e le frustrazioni, più evidente che mai quando il protagonista è solo, affidato alle cure di una ragazzina di 12 anni. La metafora è la città stessa in cui vivono la donna e sua figlia.

Fuori regna il caos, la violenza e la miseria occupano l'intera esistenza mondana dall'esterno della casa delle due donne. Eppure devi andare là fuori e affrontare tutta quella violenza irrazionale, quella giungla dei più forti. Si tratta di sopravvivere...

Memorie di un sopravvissuto
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