Ciò che viene e non viene utilizzato ci abbatterà, di Patricio Pron

Ciò che viene e non viene utilizzato ci abbatterà, di Patricio Pron
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È curioso, ma possiamo trovare molti libri di storie che ci vengono presentati con titoli rimbonbantes, allungati, volutamente allungati, come a voler compensare il loro soggetto più corto. Mi viene in mente che di Oscar Sipan "Vorrei avere la voce di Leonard Cohen per chiederti di partire" oppure "Vorrei che qualcuno mi aspettasse da qualche parte", di Anna Gavalda.

Dev'essere una questione di tempi, di tendenze... Oppure si tratta semplicemente di dare la giusta importanza a ognuna di queste piccole ma geniali storie, perché ci sono scrittori che fanno risplendere le loro storie, come è il caso delle suddette e, naturalmente, Patrick Pron.

La storia ben compresa offre molte possibilità di trasmettere o comporre storie semplici ma squisite o complesse ma brillantemente metaforiche.

Il brief ha un non so che di predestinazione, di approccio all'evidenza di ciò che verrà raccontato già nelle prime parole..., forse è da lì che nasce quella necessità di dare un packaging al titolo.

Eppure la storia sprigiona un altro aroma diverso dal romanzo. Non è tanto dovuto alla prosa e può soccombere al lirico o all'onirico. I personaggi agiscono con il conforto del breve o soccombono a una performance improvvisata che non si aspetta un finale particolarmente sfumato.

El storia come genere è per lo più aperto, tendente all'assunzione e al divagare, come un aperitivo che si gusta con più piacere di un pantagruelico menù di centinaia di pagine.

Quindi non è sempre facile scrivere una storia per ogni scrittore. La virtù deve emergere in quella gloriosa capacità di sintesi...

Riepilogo: due scrittori accettano di scrivere l'"autobiografia" dell'altro e un lettore diventa ossessionato da entrambi o solo da uno di loro. Un uomo scrive mentalmente il suo profilo su Tinder mentre una ragazza gli racconta della morte e degli orribili segreti che le cose vengono raccontate. Il "grande poeta cileno" distrugge una stanza d'albergo in Germania e offre al suo interlocutore una lezione di vita. Uno scrittore di nome "Patricio Pron" assume una manciata di attori per "interpretare Patricio Pron", con i risultati catastrofici che ci si aspettava.

I personaggi di Ciò che è e non è usato ci abbatterà hanno un assaggio di cosa potrebbe essere una vita migliore e la sua intensità li abbaglia. Vulnerabili, perplessi, ridicoli, saggi, tutti ritornano più e più volte alle possibilità intuite in quella visione, convinti che se non ne approfitteranno andranno perduti: ciò che trovano così facendo è il caso, la vita dei gli scrittori come specchi deformanti, l'opportunità di fare della propria vita un'opera d'arte, il bisogno di scomparire, di lasciare tutto alle spalle per essere tutt'uno con la letteratura.

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Ciò che viene e non viene utilizzato ci abbatterà, di Patricio Pron
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2 commenti su "Ciò che viene e non viene utilizzato ci abbatterà, di Patricio Pron"

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