La vecchia sirena, di José Luis Sampedro

La vecchia sirena
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questo omaestro maestro di José Luis Sampedro È un romanzo che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita, come si dice per le cose importanti.

Ogni personaggio, a partire dalla donna che accentra il romanzo e che si dà il caso di essere denominata con più nomi (rimaniamo con Glauka) trasmette l'eterna saggezza di chi avrebbe potuto vivere più vite.

Una lettura giovanile, come era nella mia prima lettura, ti dà una prospettiva diversa, una sorta di risveglio a qualcosa di più delle semplici (oltre che contraddittorie e focose) pulsioni di quel periodo precedente alla maturità.

La seconda lettura in età adulta ti trasmette una nostalgia bella, piacevole, commovente, di ciò che eri e di ciò che ti resta da vivere.

Sembra strano che un romanzo che può suonare storico possa trasmettere qualcosa del genere, no?

Senza dubbio, l'ambientazione di una splendida Alessandria del III secolo è proprio questo, un ambiente perfetto dove scoprire quanto poco siamo oggi esseri umani di allora.

Non credo ci sia opera migliore per entrare in empatia con i suoi personaggi in modo essenziale, fino al profondo dell'anima e dello stomaco. È come se tu potessi abitare il corpo e la mente di Glauka, o Krito con la sua inesauribile saggezza, o Ahram, con l'equilibrio della sua forza e tenerezza.

Per il resto, oltre ai personaggi, sono molto apprezzate anche le pennellate minuziose dell'alba sul Mediterraneo, contemplata da un'alta torre, o la vita interiore della città con i suoi odori e profumi.

Se non hai ancora avuto il piacere di leggere La Vieja Sirena, puoi trovarla facilmente qui:

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