La chimica dell'odio, del Carme Chaparro

La chimica dell'odio, del Carme Chaparro

La giornalista Carme Chaparro è scoppiato come romanziere l'anno scorso con Non sono un mostro, un romanzo di spiccata suspense, di massima tensione in quanto comprende la commistione della quotidianità con l'impulso della più antica paura. Con questo libro ha vinto il premio Primavera de Novella 2017.

La sua protagonista Ana Arén torna dal suo precedente romanzo pluripremiato per confrontarsi nuovamente con quella paura che finisce per trasferire dalle indagini alla sfera privata dell'ispettore stessa.

Perché ancora una volta Ana Arén avrà tutto contro: la natura e la raffinatezza del crimine, il suo ambiente di lavoro minaccioso, la voce inesauribile dell'opinione pubblica hanno moltiplicato il suo volume con fonti inesauribili di condanne precoci e recriminazioni dell'indagine stessa.

Perché la vittima non è una persona qualunque. E quando un omicidio finisce per schizzare l'immaginario popolare in cui risiedono le figure emblematiche, i potenti, i grandi uomini e donne che compongono quello specchio in cui tutti cercano di riflettere, la materia acquista l'epopea del sinistro.

L'assassino ha scelto lei, la donna carismatica e rinomata. Forse un atto di misoginia, forse un effetto fan portato all'estremo di un'ossessione malsana, senza escludere il suo ambiente più vicino, quello in cui si scoprono sempre le sorprese.

Ma questa volta la premeditazione raggiunge livelli imperscrutabili. Un crimine denota sempre un fattore passione, un odio, una chimica concentrata verso la distruzione della vita. Eppure la ragione dello psicopatico può ricondurre tutto con la necessaria freddezza. Perché alla fine ne varrà la pena. Una volta che l'odio avrà trovato il suo canale di espressione, quando il suo potere e la sua forza si saranno scatenati sul corpo dell'idolo per essere rovesciato, ne sarà valsa la pena...

E la cosa peggiore è che sicuramente Ana Arén non è nel suo momento migliore per affrontare questo nuovo esempio di male come desiderio di gloria macabra di fronte a un popolo che guarda sgomento la fine di una delle loro grandi star.

La virtù dello scrittore di romanzi gialli, del thriller cupo che trionfa nel presente, è la sua capacità di esporre i personaggi fino a quel momento in cui la ragione più malleabile sembra raggiungere la sua massima elasticità. La disperazione e persino la follia si profilano sinistre all'orizzonte. È allora che solo i grandi personaggi sopravvissuti come Ana Arén possono finire per aggrapparsi a un ultimo filo.

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