La sposa gitana, di Carmen Mola

La sposa gitana, di Carmen Mola
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Niente di meglio per un romanzo poliziesco interessante che partire dal mistero sulla sua paternità. In attesa di conoscere maggiori dettagli sulla scrittrice o scrittrice dietro lo pseudonimo di Carmen Mola. E con i dubbi sull'intenzione o sulle possibili derive commerciali di questa paternità sepolta, è giusto riconoscere che il romanzo è buono, molto buono. Un lavoro che è all'altezza del Dolores Redondo dalla valle di Baztán per quanto riguarda il male del caso, solo con quel tocco fresco di una scenografia singolare.

Perché quello che ci presenta Carmen Mola è un giallo a sfondo etnico, per così dire. Perché la vittima che presto ha fatto irruzione nella trama è una ragazza di origini zingare. La povera Susana Macaya viene uccisa all'alba durante il suo addio al nubilato. L'inquietante scomparsa iniziale finisce per risvegliarsi in una cruda realtà che a volte incombe nei teatri del nostro stesso mondo in cui il male appare con quelle imprevedibili sferzate di crudeltà.

È allora che il romanzo acquisisce quel punto nero che si connette con la polizia, con i poliziotti professionisti che si immergono nelle vere fogne della società, dove si alimentano gli istinti più macabri al servizio della ragione più turbata.

Il caso rimanda senza dubbio a quanto già accaduto nel caso della sorella di Susana. Solo pochi anni fa, Susana ha salutato sua sorella Lara, nelle stesse circostanze delle sue, come una sinistra congiuntura del destino. E a questo proposito, della fatale sorte delle sorelle Macaya, deve sapere l'ispettore Blanco, una poliziotta con le sue stesse ferite che affronta per prima un assassino che ripete la formula del suo predecessore imprigionato.

A meno che la persona che rimane in carcere per la prima morte non sia proprio quella che l'ha provocata. E in questo caso, l'ispettore Blanco deve considerare che l'essere vendicativo, oltre ad essere crudele, è abbastanza intelligente da incolpare gli altri per le sue azioni macabre.

Ed è qui che entra in gioco quell'aspetto di thriller etnico, dove la conoscenza superficiale della cultura gitana serve alla causa della narrazione per far sorgere possibili scenari di vendetta, odio e rifiuto. Perché la famiglia Macaya voleva liberare le proprie radici rom. E una tale decisione potrebbe finire per portare alla rovina.

L'ispettore Blanco troverà nella sua indagine nuovi indizi, ma anche profonde minacce dai luoghi più inaspettati.

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