La prima idea che mi ha colpito quando ho scoperto questo titolo è stata che dava una sensazione molto completa, piena di sfumature. Il suono all'interno di un igloo che rimbalza tra le pareti ghiacciate, trasmette ma non riesce a comunicare tra l'aria trattenuta al freddo. Una sorta di metafora surreale, onirica, della comunicazione tra umani o del freddo come solitudine, tristezza, ricordo scomodo dentro il freddo del vivere...
E in un certo senso il libro La Acústica de los Igloos è composto da questo. Le sue dieci storie forniscono immagini a volte inquietanti, altre direttamente surreali, ma sempre trascendentali, eterne, come una corrente fredda sospesa nell'aria, dove rimbalza e rimbalza il suono delle vite proiettate tra realtà e immaginazione.
Le storie più interessanti passano tra naufragi personali, partono da frustrazioni o emergono come sogni proiettati sul grigio della routine. E niente di meglio per poter raggiungere l'anima dei personaggi che vagano per questo libro che raggiungere la loro immaginazione, trasporre i loro mondi pieni di fallimenti o tristezza attraverso un nuovo prisma dell'immaginazione.
È come se loro, i personaggi, potessero a volte davvero sfuggire alle loro vite e ottenere visti nei loro sogni. Forse non sappiamo cosa ci fa una mamma con i suoi due figli sul sedile posteriore dell'auto... scappa o torna a casa? Ma l'importante è se ha ancora un sogno da percorrere e toccare con mano la felicità.. .
Dire addio al mondo a bordo di una funivia costituisce un'immagine di grande successo per due vecchi che si conoscono alle porte del nulla o del tutto ... Il mondo sotto i loro piedi, che si muove lentamente mentre scivolano su una corda per molti metri da quella terra ti aspettavo...
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