Discutere Foenchino è avvicinarsi a uno degli autori fondamentali della narrativa attuale, con quel ricambio generazionale che punta alla letteratura classica di un secolo da oggi, del narratore che rifletteva l'intrastoria di un XXI secolo sommerso tra individualismo e alienazione come principale conflitto del mondo occidentale.
Per questo motivo una nuova pubblicazione di questo autore dovrebbe essere accolta con quell'interesse quasi informativo per le direzioni che sta prendendo l'avanguardia della letteratura.
Il romanzo "Verso la bellezza" ci avvolge in quell'enigma esistenzialista preso come fondamento narrativo. Perché la figura del protagonista, l'oscuro Antoine Duris, ha quel doppio piacere nel sapere cosa lo ha spinto a prendere le sue decisioni e, a sua volta, nel rivelare cosa cerca in quella svolta improvvisa della vita.
Da professore di Belle Arti a Lione a guardiano a Parigi al Musée d'Orsay. Così, subito, come una sorta di punizione autoimposta o come intenzione di fondersi con quelle opere fino a farle scomparire, come Dorian Gray, mimetizzato nelle opere che contempla con fervente devozione.
Niente è casuale. Il ritratto di Jeanne Hébuterne è il principale oggetto di osservazione di Antoine; il suo aspetto ottocentesco di pittrice ne fece un modello per l'occasione. Un look quasi cubista ma ricco di espressività e bellezza latente. Occhi che portano via Antoine per un motivo sconosciuto che affascina Mathilde, la direttrice del museo.
La decisione di Antoine di abbandonare la sua vita trasforma Foenkinos in un enigma degno di un grande thriller. E a sua volta, il residuo del procedimento enigmatico viene avvicinato con quel punto esistenzialista che si collega alla bellezza di una tela, di uno sguardo, della lotta senza fine tra il fugace e l'eterno.
Impegnati in quella verità su Antoine, camminiamo attraverso una bella storia, a volte lirica e in altri momenti decisamente prosaica, l'eterno equilibrio tra realtà e fantasia, tra supposizioni su chi ci circonda e i motivi più senz'anima che finalmente appaiono in tutte le verità estratte da il bene di essere e vivere con dolore, colpa o tradimento.
A volte osserviamo Antoine come un personaggio su una tela che a sua volta contempla la bellezza dello sguardo di Jeanne Hébuterne. L'arte può spiegare tutto quando, in un improvviso colpo di fortuna, si finisce per decifrare ciò che ogni pennellata traccia al di sotto del figurativo.
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