Disastri naturali, di Pablo Simonetti

Disastri naturali
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Ci sono differenze tra alcuni genitori e figli che suppongono pendii inaccessibili attraverso i quali l'amore sembra cadere o, al contrario, irraggiungibili nella sua escalation. La cosa peggiore è ritrovarsi nella zona di mezzo, senza sapere se si sta salendo o scendendo, con il rischio di cadere al limite in ogni momento, soffrendo di differenze morali e generazionali.

Le vittime più grandi, alla fine, sono di solito i bambini. E penso che sia il caso di Marco. In età adulta, Marco non riesce a riconciliarsi con il suo passato, con quella fase familiare che tanto desidera sarebbe passata diversamente. Solo un piccolo momento emerge come un germoglio di speranza. C'è stato un istante per il legame tra lui e suo padre, durante un viaggio, così remoto nella memoria quanto forse disturbato dalla memoria e per un tempo che finì per punire troppo Marco.

Ma Marco ha bisogno di ricostruirsi, ricostruirsi con qualche accenno di successo, di radicamento a quello che era. Il sentirsi in colpa per la sessualità finisce per essere un problema freudiano dalle conseguenze imprevedibili, e lui non vuole più subire quella punizione, quel senso di colpa interiorizzato per l'incomprensione del padre.

Marco finisce per spogliare il lettore, mostrando quello spazio in cui l'umano passa dall'infanzia all'età adulta, con tutte le tensioni tipiche dell'uscita dall'adolescenza, moltiplicate nel suo caso dalla scoperta marcata della sua essenza, una realtà senza possibile aderenza all'ideologia familiare.

Marco avrebbe voluto pensare che avrebbe mai potuto abbracciare suo padre chiedendo perdono. E che suo padre gli aveva assicurato che non c'era niente da perdonare. Ma non è mai successo così, e Marco ha finito per passare dalla sua nascente sessualità ai suoi traumi. E il lettore scopre tutto, con la stessa intensità come se fosse messo sotto la pelle del personaggio.

Nello scenario di un Cile che cambia, con il dettaglio di alcuni di quei disastri naturali che il titolo del libro annuncia, scopriamo una suggestiva metafora tra mondi che a volte crollano, che soccombono ai terremoti che nascono dall'interno della terra e dalle emozioni.

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