C'è un non so quale fatale presagio in ogni scena calma e pacifica, lontano dalla folla impazzita. In una specie di deserto, tra cactus e grilli, sopravvivono Elmer e Rose con le loro cinque figlie. La vita scorre a passo lento, la realtà scorre con la cadenza del tempo intrappolata tra il terreno arido di una pianura irraggiungibile.
L'arrivo di uno sconosciuto di nome Rick, turista smarrito a cui vengono offerti riparo e riposo, finisce per diventare un punto critico di tensione in famiglia. Forse la visita di Rick non è così casuale come sembra, forse il ragazzo ha finalmente trovato quello che cercava.
Le cinque figlie sono attratte dallo sconosciuto, mentre i loro genitori Elmer e Rose iniziano a percepire che qualcos'altro ha portato Rick lì. È curioso come in uno spazio ampio, con una moltitudine di orizzonti possibili e lontani, la vita si restringa fino a generare uno spazio soffocante.
Perché la verità sta emergendo come acqua oscura da un pozzo scavato in quella landa desolata. Perché è più che probabile che la singolare famiglia non viva per caso separata dal mondo. Il problema è che le ragioni che li hanno portati lì sembravano nascoste per sempre.
Allo stesso modo in cui i cactus sviluppano spine invece di foglie per evitare la perdita d'acqua, la famiglia si fonde con questo sistema di difesa. Ogni personaggio ci mostra una reazione straordinaria di fronte a eventi senza precedenti che stanno precipitando in quello scenario calmo ma già sinistro.
Nel libro La casa dei cactus Abbiamo scoperto che non c'è posto dove scappare da se stessi, da affari incompiuti, da paure e da decisioni drammatiche.
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