I 3 migliori libri di boxe

Diciamo la verità, grazie alla serie di film Rocky, la boxe ha acquisito quell'epicità che solo la finzione può dare a qualsiasi aspetto della vita. Ma al di là di quel Sylvester Stallone sottoposto a mille e una bastonata da cui uscì finalmente trionfante dopo aver baciato la tela, troviamo anche la letteratura dove il pugile acquista quella portata di lottare faccia a faccia con la vita stessa. Perché in ogni pugno sferrato si percepisce una rabbia e una voglia di migliorare che va oltre la semplice vittoria contro l'avversario.

La vita colpisce più forte di qualsiasi guanto tra le dodici corde. E in molte occasioni le circostanze personali dei pugili più famosi sostengono questa idea di combattimento a tutti i livelli, di confronto con la sfortuna, ma anche di resa finale alla perdizione. Perché la gloria dell'anello a volte nasconde solo quella sconfitta dell'anima. Un'anima che vive come alter ego di Dorian Gray in quel quadro dove si segnano i solchi dell'esistenza.

Non che ogni pugile porti quel succoso aspetto letterario tra gloria e perdizione. Ma ci sono diversi esempi corrispondenti. E di molti di loro è stato scritto per introdurci all'affascinante paradosso, l'ambivalenza del successo e della sconfitta come cosa che si trova faccia a faccia. Da Rocky Marciano a Muhamad Ali o Hurricane Carter negli Stati Uniti. O da Urtain a Perico Fernández. Anche più recentemente, casi come quelli di Tyson o Poli Díaz, l'ombra della tragedia ha incombeto sui combattenti più riconosciuti come maledizioni dell'Olimpo in molte occasioni.

I 3 migliori libri di boxe

Re del mondo, di David remnick

Quando quella notte nel 1964, Muhammad Ali, allora noto come Cassius Clay, saltò sul ring per affrontare Sonny Liston, fu considerato da tutti come un irritante odioso che si muoveva e parlava troppo. Sei round dopo, Ali non solo era diventato il nuovo campione mondiale dei pesi massimi: era il "nuovo uomo di colore" che avrebbe presto trasformato la politica razziale, la cultura popolare e le nozioni di eroismo dell'America.

Esplorando l'ascesa di Ali dalle palestre di Louisville, nel Kentucky, l'autore crea una tela di ricchezza senza pari, fornendoci un accurato ritratto delle mafie che gestivano l'attività, degli editorialisti che dominavano i reportage sportivi, di un audace Norman Mailer e di un enigmatico Malcom X.

Nessuno ha catturato Ali con la stessa vividezza, passione e sagacia di David Remnick, vincitore del Premio Pulitzer e regista di The New Yorker. Ma re del mondo È molto di più: è la cronaca di uno dei tempi più vitali e vertiginosi degli Stati Uniti - il decennio prodigioso -; e rende giustizia alla velocità, alla grazia, al coraggio, all'umorismo e all'entusiasmo di uno dei più grandi atleti e di una delle personalità più avvincenti del nostro tempo.

Dalla boxe, di Joyce Carol Oates

Nessuno meglio di Joyce Carol Oates fare letteratura sulla boxe. Questo articolo non ha mai avuto l'intento di fornire informazioni tecniche su questo sport ma piuttosto il desiderio di evidenziarne l'aspetto più interessante, quella letteratura tra epico e tragico che si lega ai desideri impossibili della trascendenza, dell'eterna giovinezza e dell'immortalità umana...

di boxe è un saggio semplice, drammatico ed evocativamente profondo. Ti colpisce trasformando i tuoi ricordi in salti, ganci o diritto diritto. Ti mette in una posizione in cui l'insensibilità ti trasforma in una cosa sola: un pugile.

Un saggio dove la scrittrice americana di successo riversa accurate riflessioni sull'essere povera e caparbia, sulla necessità di creare eroi e sapersi farcela, portando il suo sguardo e conducendo il nostro verso le radici del pugilato, apportando punti di vista unici su un tema su cui hanno scritto autori come Ernest Hemingway o Mark Twain: il pugilato come metafora, come spettacolo e storia, il pugilato visto dalla letteratura, dal cinema e dalle donne.

Tutta la verità

Se c'è un pugile degli ultimi tempi che è riuscito a portare quella lastra del mito di gloria e sventura, è senza dubbio Tyson. Non avere rivali lo ha portato a quell'idea dell'invincibile che finisce per portarlo in vetta poco prima di raggiungere l'abisso...

La boxe, per Tyson, è sempre stata una questione di vita o di morte. È cresciuto senza padre, circondato da persone che gli hanno espresso il loro amore a colpi di botte e in un ambiente di strada dove era il bersaglio del ridicolo dei ragazzi più grandi. Ma è riuscito a trovare, grazie al pugilato, la via di fuga che gli ha permesso di essere, a soli vent'anni, campione del mondo dei pesi massimi e non, invece, un delinquente giovanile.

Ma il successo gli ha portato, nel tempo, dei problemi. Così tanti, che Tyson finì per andare in galera, dove ne uscì con un unico desiderio: scrivere le sue memorie e dare forma a una biografia segnata non solo dalla miseria e dalla boxe, ma anche dalla fama, per soldi, per droga e donne, tutto che costituisce la carriera di Tyson, la biografia di un uomo, di una leggenda dentro e fuori dal ring. "L'epica storia di un uomo che combatte le sue paure." Spike Lee "Un mix perfetto tra un film di Tarantino e un racconto di Tom Wolfe". Michiko Kakutani, The New York Times “Potente e inquietante. Una storia vibrante come poche altre". Giornale di Wall Street.

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