I 3 migliori libri di Etgar Keret

Poche volte il breve narrativa raggiunge il presunto valore più grande del romanzo o del saggio come opere emblematiche dello scrittore di mestiere. Ecco perché il caso di Etgar Frame È quella dello scrittore di racconti e racconti che trova in essi il più alto grado di realizzazione narrativa.

Più che altro perché sicuramente questo scrittore israeliano sa che sicuramente lo è. La sua letteratura si realizza pienamente in piccoli mondi che implodono nelle domande più profonde.

Forse Cortazar può essere un antecedente, perché anche il suo supposto i romanzi sono frammentati come storie. Il punto è che senza raggiungere quel dominio assoluto di linguaggio, significato, immagine e simbolo che incarnava il genio argentino.

Quindi, a parte che non fa mai male perdersi in volumi di storie come quelli offerti da Keret, dove nuovi mondi si frammentano verso il comico e il tragico, dal surreale a volte, ma sempre da quel profondo straniamento del grande scrittore capace di ricomporre la realtà per farci godere appieno di nuove focalizzazioni e percezioni mai viste prima.

I 3 migliori libri consigliati di Etgar Keret

I sette anni di abbondanza

Uno di quei libri in cui l'autore si espone come ecce homo ai lettori particolari e al mondo per estensione. Nel caso di Keret, è ancora attraverso storie che segnano spazi lontani. E a volte regna un esistenzialismo lirico, altre volte le più affascinanti nozioni letterarie sull'amore, la perdita o lo sradicamento dettano il ritmo.

Confessioni compilate durante i giorni di una vita di oltre sette anni e successivamente scomposte in racconti. Quotidianità ed eccezionalità perché scoprire lo strato profondo dell'umanesimo esteso come fresca letteratura è una di quelle avventure esistenziali per lettori dai palati squisiti. Per sette anni Etgar Keret ha tenuto un registro della sua vita personale, dalla nascita di suo figlio alla morte di suo padre.

Il risultato sono queste cronache tragicomiche che vanno ben oltre la storia della sua famiglia e della sua carriera. Ed è che con una sorella ultraortodossa che ha undici figli e otto nipoti, un fratello pacifista favorevole alla legalizzazione della marijuana e alcuni genitori sopravvissuti all'Olocausto, la sua storia personale sembra contenere la storia dell'intera società israeliana.

E quando il loro arrivo in ospedale per l'imminente nascita di tuo figlio coincide con quello delle vittime di un attentato suicida; quando le sue conversazioni con altri genitori di bambini di tre anni implicano domande come "Tuo figlio si arruolerà nell'esercito quando avrà diciotto anni?" e il suo vecchio amico di scuola la più grande paura è che il suo modello della Torre Eiffel fatto di fiammiferi venga distrutto da I missili Scud, il personale e il nazionale sono difficili da distinguere.

I sette anni di abbondanza

All'improvviso bussano alla porta

Potrebbero variare dai testimoni di Geova a una lettera certificata prevista, quando le lettere certificate annunciavano più di semplici multe. Il punto è che questo bussare improvviso alla porta è lo sdoppiamento di una storia, la parentesi di ciò che sta per accadere tra il generale che si svolge. È lì che nascono le belle storie, in quell'imprevisto che fa presagire un cambiamento.

Raccontami una storia o ti uccido. Raccontami una storia o morirò. Inizia così la nuova raccolta di racconti di Etgar Keret: con la minaccia di placare la nostra sete di storie e di poter affrontare la quotidianità in questo mondo pazzo, in cui teste e code si fronteggiano continuamente, come in una banda di Möbius.

Nelle 38 storie di Improvvisamente bussano alla porta, ci sono tanti esercizi utili per imparare a capire un'altra vita, la solitudine, la morte, la violenza e l'indice di borsa. Piena di situazioni assurde, umorismo, tristezza e compassione, questa raccolta di Etgar Keret, definita un "genio" dal New York Times, lo conferma come uno degli scrittori più originali della sua generazione.

All'improvviso bussano alla porta

Pizzeria Kamikaze e altre storie

L'assurdo finisce per spiegare tutto perfettamente, senza lasciare nulla in sospeso. Come direbbe Heine, "la vera follia potrebbe non essere altro che la saggezza stessa, che, stanca di scoprire le vergogne del mondo, ha preso la decisione intelligente di impazzire".

I personaggi di questo volume sono del tutto convinti o fermamente determinati a rispettare il copione del non-sense come unica via d'uscita a tanti scenari di vita impossibili.Il lettore sarà scosso da un linguaggio fresco, ardito, ironico e sorprendente, in bocca a una raffica di personaggi che, in un continuo andirivieni, danno vita a situazioni scioccanti e divertenti, ma anche toccantemente tragiche.

Incontreremo un autista di autobus che voleva essere Dio, con Ana, proprietaria di un negozio di alimentari situato alle porte dell'Inferno, con Haim e il suo mondo di suicidi, che assomiglia tanto al mondo dei vivi ... Tutti questi gli esseri si muovono tra la realtà più cruda e la finzione più folle, che finisce per mischiarsi in un'unica realtà di irrealtà.

Pizzeria Kamikaze

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