I 3 migliori libri della suggestiva Dubravka Ugresic

Essendo uno scrittore di una delle antiche regioni che componevano la Jugoslavia, come Dubravka Ugresić Significa avere un background imperativamente costruttivo e creativo. È una questione di equilibrio, di salvare l’umanità dall’ultima catastrofe avvenuta in Europa, che ha chiuso il XX secolo praticamente dallo stesso punto in cui lo aveva iniziato con la prima Grande Guerra.

Per uno scrittore veterano come Dubravka, le grandi opere si materializzano dalla pazienza e dalla potenza.. A cui aggiunge capacità di osservazione virtuosa e una convinzione piena di speranza nella sua letteratura terapeutica. Senza dubbio, una composizione di ingredienti che sta guadagnando seguaci grazie all'armonia e alla trama di una narrazione con desiderio di trascendenza.

In Dubravka si scopre quella nozione di scrittrice totale, di creatrice che non rinuncia a fare della sua bibliografia un unico lungo libro, una testimonianza a puntate dove la sua personale evoluzione aggiunge prismi e spigoli. esistenzialisti pieno di quella conoscenza dell'esperienza che dà senso alle contraddizioni naturali dell'umano. Il lavoro di questa scrittrice croata finirà quando finirà il suo ultimo libro. Intanto si cuce tutto insieme con quel filo leggero e lucente che finisce per imbastire tutto.

I 3 migliori romanzi consigliati da Dubravka Ugresic

L'età della pelle

La pelle ha una memoria come la corteccia di un albero antico. In questo libro scopriamo come i tatuaggi memory tracciano rughe e pieghe, segnando e logorando il derma, fissando i solchi indelebili di ciò che finiamo per essere.

Tatuaggi e modificazione del corpo, musica che colora e sfuma gli eventi sportivi, Il pianeta delle scimmie, umorismo ed esperienza. Il crollo che ha vissuto la Jugoslavia, e il conseguente esilio dell'autore, ci portano a riflessioni su nazionalismo, criminalità e politica.

Dubravka Ugresic alza lo sguardo con coraggio per acquisire una prospettiva umanistica e ritrarre così quei personaggi iconici dell'ex blocco orientale che attualmente lavorano come addetti alle pulizie nei Paesi Bassi o che aprono negozi clandestini con prodotti dei loro paesi di origine. Dubravka Ugrešic, vincitrice del Premio Internazionale Neustadt, ci conduce con eleganza alle chiavi che ci permettono di comprendere il presente: da La La Land al cadavere di Lenin.

L'età della pelle

Zorro

Di fronte all'inganno e al trompe l'oeil, l'uomo non è astuto come la volpe. E forse è dalla volontà di volersi ingannare. Ma è anche vero che, come la volpe, l'essere umano pragmatico cerca sempre un'entrata e un'uscita prima di entrare nel recinto dei suoi desideri, delizie, vizi e speranze.

La volpe è un bastardo: un essere selvaggio, un imbroglione e un ladro, una creatura che non rispetta norme o limiti; esattamente come lo scrittore. E anche come voce di questa storia, frammentata e multilingue, che potremmo forse chiamare "romanzo". C'è solo una domanda: come si creano le storie?

La narratrice, alla ricerca di una risposta, andrà dagli Stati Uniti al Giappone passando per Russia, Italia e Croazia, e ci racconterà di scrittori con autobiografie segrete, di artisti premiati grazie alle loro vedove, di romanzi segnati dall'irruzione di guerra e di ragazze che evocano con poche parole tutta la potenza della letteratura. Nabokov, Pilniak, Tanizaki… Conferenze, lezioni e interviste.

E gioco, soprattutto gioco, in un puzzle geniale che unisce esperienze, riflessioni e invenzione e che ci invita a esplorare il confine ingannevole che esiste tra realtà e finzione. La grande opera di Ugrešic è un'incomparabile avventura autofiction che immerge il lettore in un labirinto letterario per rivendicare il potere delle storie. Un manufatto complesso e oscuro che unisce passione, umorismo ed erudizione, dalla mano di una delle voci più importanti dell'attuale scena europea.

Zorro

Baba Yaga ha fatto un uovo

Il bello di Dubravka è quella destrutturazione formale che riesce a focalizzare tutto sulla bellezza dell'estetica e sulla trascendenza di gesti che solitamente sono impagabili ma sempre carichi di significato che nessuno vorrebbe mai esplicitare...

Baba Yagá è una creatura oscura e solitaria, una strega che rapisce i bambini e vive nella foresta, in una casa che si erge su zampe di gallina. Ma viaggia anche attraverso le storie, e in ognuna di esse assume una nuova forma: una scrittrice che torna nella natia Bulgaria della madre, che, ossessionata dalla vecchiaia, le chiede di visitare i luoghi che già possiede. poter tornare; un trio di misteriose anziane che soggiornano per alcuni giorni in una spa specializzata in trattamenti di longevità; e un folklorista che indaga instancabilmente la figura tradizionale della strega.

Vecchie, mogli, madri, figlie, amanti. Tutti loro si incontrano a Baba Yaga. A cavallo tra l'autobiografia, il saggio e il racconto soprannaturale, la sua storia diventa quella di Medusa, Medea e tante altre figure maledette, disegnando un emozionante trittico su come le donne appaiono e scompaiono dalla memoria collettiva.

Un magistrale racconto di favole che, ricco di arguzia e intuizione, mette in luce la nota figura della vecchia perfida. Un viaggio affascinante in cui Baba Yagá, adottando numerosi travestimenti, ci invita a esplorare il mondo dei miti e a riflettere sull'identità, sugli stereotipi femminili e sul potere delle favole.

Baba Yaga ha deposto un uovo
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