I 3 migliori libri di Thomas Hardy

Pochi autori così marcatamente ambivalenti come Thomas Hardy. Perché i poeti sudano inchiostro quando fanno le loro incursioni nel romanzo, mentre la maggior parte dei romanzieri difficilmente osa calpestare una riga a causa della manifesta incapacità lirica.

Così questo scrittore inglese sviluppò un dono insolito e realizzò, oggi con ancora più riconoscimenti se possibile, un'opera brillante, multifocale e persino dicotomica. Perché se ci si ferma a vedere l'inaspettato contrappunto dei suoi versi leggeri e della sua prosa forte, quest'ultima carica di romanticismo tradizionale in superficie, ma di esistenzialismo nel profondo, si finisce per comprendere il difficile compito di scrivere come ha fatto Hardy.

Con questa curiosa visione ed espressione del suo lavoro, Hardy ci mostra, dalle ambientazioni brillanti delineate nei dettagli, alle profondità dell'animo che i suoi personaggi mostrano, anche con il peso dei loro gesti, movimenti e parole. Un autore essenziale che mantiene sempre una freschezza raramente eguagliata.

I 3 migliori romanzi consigliati da Thomas Hardy

Lontano dalla folla impazzita

Solo un romantico puro, di quelli nati nell'Ottocento, può affrontare questioni d'amore senza che il risultato sia una trama irrilevante. Perché l'amore con i suoi limiti, le sue frustrazioni, le sue avversità da quelle circostanziali a quelle più profondamente spirituali e le sue passioni scatenate come fulmini, tutto questo è frutto di un tempo scomparso. E ora non è il momento di rendere compatibile con una narrazione epica un amore già naturalizzato in nessuno dei suoi vertici. Godiamoci allora quando amare aveva le sue vicissitudini più diverse...

Bathsheba Everdene, una ragazza con un sorriso "di quelli che suggeriscono che i cuori sono cose che si perdono e si vincono", eredita, alla morte di suo zio, la più grande fattoria della città di Weatherbury. Tre uomini circondano questo giovane proprietario, "forte e indipendente", che senza dubbio è nella posizione di scegliere: il pastore Gabriel Oak, suo dipendente dopo uno sfortunato tentativo di rendersi indipendente, e che soffre con silenziosa disinvoltura la sua differenza di posizione; lo scudiero Boldwood, scapolo ricco e maturo, un po' oscuro e indelicato, ma capace di amare con un'intensità imprevedibile; e il sergente Francis Troy, bello, abituato ai favori del mondo, conquistatore.

Betsabea può scegliere, quindi, e sceglie... anche se in breve tempo scoprirà di aver rinunciato "alla semplicità della sua vita da single per diventare l'umile metà di una coppia di sposi indifferenti". Far From the Madding Crowd non è solo un formidabile ritratto di un'eroina vittoriana che sa che "è difficile per una donna definire i propri sentimenti in un linguaggio creato principalmente dall'uomo per esprimere i propri". È anche un affresco pastorale dalle risonanze shakespeariane, dove paesaggio e storia, natura e cultura, mantengono un dialogo teso e complesso, ricco di piccole sottigliezze e ironie. Thomas Hardy ha ottenuto il suo primo grande successo con questo romanzo, e anche quello che forse è il più gentile dei suoi capolavori.

Lontano dalla folla impazzita

Gli abitanti della foresta

Grace Melbury, la bella e delicata figlia di un facoltoso taglialegna che farebbe di tutto per lei, torna nel paesino della sua infanzia dopo aver ricevuto un'educazione raffinata lontano da lì. Il suo ricongiungimento con colui che era sempre destinato a essere suo marito, Giles Winterborne, rivela ai due che, nonostante tutto ciò che può amarla, non è all'altezza delle loro nuove aspettative sociali e, invece, lo fa. della regione, l'aristocratico Edred Fitzpiers, che appare circondato da libri e da una rara aura di mistero.

Il rapporto che si instaura tra i tre sarà costellato di incomprensioni e tradimenti, ma anche di devozione e lealtà che porteranno a un esito straordinario. "Gli abitanti della foresta", inedito finora in castigliano, è uno dei romanzi più brillanti, controversi e rappresentativi della narrativa di Thomas Hardy, che lo ha sempre considerato la sua opera preferita. I suoi paesaggi suggestivi e i suoi potenti personaggi fanno di Gli abitanti della foresta un'opera indispensabile.

Gli abitanti della foresta

Jude the dark

Forse Dorian Gray ha ispirato questo lavoro. Chi lo sa? Sono passati solo 5 anni dalla nascita della travolgente proposta di Oscar Wilde e di quest'altra storia più attaccata alla terra nell'esistenziale ma anche profondamente lirica nella lettura del tempo che sfugge, dei destini e dei colpi di scena che ci portano a perdizioni e tentazioni troppo apparenti.

L'oscuramento dell'anima a volte sembra qualcosa dell'età. Ma c'è chi si immerge in quelle acque oscure con un tragico deposito di incalcolabile valore mentre altri cadono solo a peso nelle profondità abissali. Dorian Gray e Jude avrebbero dovuto incontrarsi, condividere la loro rovina in una conversazione teatrale antologica...

Jude Fawley è un giovane di origine contadina la cui principale aspirazione è quella di accedere agli studi, per i quali non risparmia i suoi sforzi nemmeno quando è impiegato come scalpellino. Il raggiungimento delle sue illusioni, però, sarà condizionato dai suoi rapporti, prima con la scanzonata Arabella Donn e, poi, con la vivace e intelligente cugina Sue. Gli impulsi e le decisioni di Jude complicheranno sempre più e tragicamente la sua traiettoria di vita fino a una fine disastrosa che segnerà, appunto, l'oscurità della sua esistenza.

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