I 3 migliori libri dell'ingegnoso Peter Stamm

L'irrequietezza, nel senso più ampio e favorevole del termine, è l'essenza di uno scrittore come Pietro stamm. Un ragazzo condito di lettere da autodidatta più autentico, quello che non ha padrini né lettere di raccomandazione. E, naturalmente, inciampare è qualcosa di naturale per la condizione del creatore di tutti i campi che scopre la sua vena creativa senza avere precedenti radici familiari o contatti rilevanti nel mondo attuale. Solo alla fine ci sono anche le occasioni per l'autentico genio, nonostante tutto.

Il suo romanzo Agnes è stata la chiave, quell'opera di innegabile qualità che ha finito per abbattere i soliti muri eretti contro i diseredati e i profani in un mondo come quello letterario in questo caso.

Stamm's è un intimità esistenzialista, sorpreso, onirico, alienato e al tempo stesso sublimato dalla sua forma concisa e brillante verso quell'impronta personalissima. Un timbro inconfondibile sempre necessario per individuare narratori diversi dalla mediocrità e poter così osservare il mondo ei personaggi che siamo tutti con nuovi prismi.

I 3 migliori romanzi consigliati di Peter Stamm

Agnese

Forse era qualcosa della novità della sua proposta. Il fatto è che gli editori hanno sbattuto la porta in varie occasioni nei primi giorni di Stamm. Fino a quando Agnes ha sfondato con i suoi gesti particolari, eccessi e altre risorse descrittive cariche di bellezza e significato.

Quando la finzione si sforza di configurare la realtà e raggiunge i suoi limiti, le conseguenze sono spesso imprevedibili. La fantasia letteraria acquista rilevanza e densità, allo stesso modo della magia quando provoca gli atti che ha deciso di invocare con i suoi incantesimi.

Peter Stamm, nome nuovo e sconvolgente della narrativa europea, crea in questo primo romanzo uno spazio in cui arte e vita, letteratura e realtà governano una trama fitta e inscindibile, dove la letteratura sembra essere la forza dominante nel destino di una coppia di amanti ostinati nell'evocarlo. Bruciante e dolorosa, Agnes ci rivela una voce di rara singolarità nel panorama letterario di questa svolta del secolo.

Agnese

Cavalca attraverso

Quando le grandi decisioni vengono rimandate sine die A volte sono proprio questi che finiscono per prendere il timone del proprio destino nel modo più inaspettato...

Thomas e Astrid vivono con i loro due figli in un'accogliente cittadina della Svizzera. Una notte, mentre beve un bicchiere di vino in giardino, uno dei bambini richiede la loro attenzione, così Astrid entra in casa per accudirlo, convinta che il marito la seguirà tra pochi istanti.

Tommaso però si alza e, dopo un attimo di esitazione, apre il cancello ed esce. Senza i legami della vita quotidiana – famiglia, amici, lavoro – Thomas parte per un itinerario a piedi attraverso le montagne, esposto per la prima volta all'implacabile inverno alpino. A casa, Astrid si chiede prima dove sia andato, poi quando tornerà e infine se sia ancora vivo.

Peter Stamm rivela ancora una volta la sua straordinaria capacità di trasformare l'ordinario in stupore ritraendo la fragilità del mondo contemporaneo, che sembra trasformare la vita dei suoi personaggi in un susseguirsi di rotture dolorose e la possibilità di conoscere se stessi e gli altri .altri, in una chimera.

Cavalca attraverso

Marcia del Vermont

Ci sono scene, sguardi, profumi, baci o qualunque altro dettaglio che possa rimanere sospeso nella memoria. Tra il ricordo memorabile e l'ansiosa rivendicazione di un antico paradiso perduto. Spesso il senso di colpa scivola dalla somma degli scarti che la vita accumula dopo dilemmi e dilemmi di un percorso che forse non potremmo mai scegliere se già fallissimo nelle prime scelte...

Un soggiorno di due mesi in una colonia di artisti nel Vermont mette a confronto Peter, il narratore di questa storia, con i fantasmi del suo passato: improvvisamente tutto sembra ricordargli Marcia, la donna che ha incontrato trent'anni fa, quando era un giovane artista cercando di farsi un nome nella Grande Mela.

Il Natale che hanno trascorso insieme, scopre ora, avrebbe potuto cambiare la sua vita per sempre, e la solitudine ossessionante del paesaggio spettrale innevato che lo circonda lo invita solo a rivisitare quei giorni di scoperta e abbandono, e a immaginare la vita che non ha avuto . Peter Stamm coglie con la maestria e la precisione che lo caratterizzano quel doloroso divario tra la realtà vissuta e la fantasia di ciò che avrebbe potuto essere che spesso accompagna la maturità.

Marcia del Vermont
5/5 - (29 voti)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati dei tuoi commenti.