I 3 migliori libri di Paula Bonet

Non è la prima volta che un autore eminentemente visuale arriva su questo blog. In caso di Maria Hesse precede quello del illustratore Paula Bonet. E così, tra noi due ci rivolgiamo al particolare universo di questi narratori visionari sull'aspetto più sensoriale della materia. Perché ogni scrittore vorrebbe saper catturare le sue scene nello stesso modo in cui ogni illustratore vorrebbe adornare le sue immagini con grandi storie. E se ne vanno e lo capiscono.

Ci sono solo sporadicamente casi in cui tutto cospira e il creatore artistico dà il meglio di sé. È questo che succede con questi due scrittori? Illustratori?..., c'è da divertirsi nella confusione. Il punto è che la coincidenza generazionale di María e Paula ci pone nella strana situazione delle coincidenze accoppiate della virtù, come quella di Cervantes e Shakespeare o Ronaldo e Messi se scendiamo nel terreno del pane e dei circhi del nostro tempo.

Ma riprendendo il volo dopo prosaici esempi, i libri di Bonet lasciano perplessi perché non si sa mai cosa si troverà nella pagina successiva, se il filo del racconto continuerà o se tutto si ricomporrà in un universo capace di sintesi o di suggestione. ipnotismo dello sguardo che ci osserva dal foglio. Un intero esercizio di illusionismo esistenziale come compendio creativo reso letterario solo dal formato. Ma andando molto oltre per lo scopo finale.

I 3 migliori libri consigliati da Paula Bonet

Cosa fare quando appare THE END sullo schermo

Quando lo spettacolo di Truman sta per finire, uno degli spettatori che pochi istanti fa stava vivendo l'apoteosi della liberazione di Truman, commenta con tono annoiato: Cosa lanciano adesso? Sì, la vita è più effimera in questo momento. Paradossalmente viviamo più a lungo rispetto a secoli fa, ma approfittiamo meno del momento. Perché se non c'è estasi immediata, vogliamo solo raggiungere nuove vette emotive di cui è impossibile godere.

La fine è un segno nella pretesa infinità del nostro universo. Ci andiamo con l'inerzia dell'agnello all'ovile. Concessione dopo concessione, l'infanzia alla fine viene dimenticata e la verità è che quella era l'unica fine che contava.

Un libro sui finali che arrivano, senza preavviso, che ci spezzano in due, che si trascinano per anni e che non finiscono mai perché confondono l'orgoglio con la memoria. E poi prendiamo i treni, prenotiamo camere d'albergo in paesi dimenticati, viviamo agganciati agli schermi in attesa che qualcuno decida di parlarci per informarci della prossima mossa, quella che ci avvicinerà consapevolmente a una fine che abbiamo cercato per anni. Ma quella fine non arriva. E improvvisamente un giorno ci siamo svegliati e abbiamo sentito il vuoto: sullo schermo appare LA FINE e decidiamo di iniziare un'altra storia. Uno in cui non dobbiamo mai fingere di non conoscerci.

Cosa fare quando appare THE END sullo schermo

Anguilla

L'opera d'arte è il corpo. Nella visione antropocentrica del mondo e dell'universo, dall'uomo vitruviano all'Ecce Homo o alla Libertà alla guida dei popoli, l'immagine del corpo umano è l'emblema da conquistare per canoni perfetti o immagini inquietanti. Sangue, sudore, morte e passione. Fino a quando non saremo polvere, tutto ciò che ci rimarrà sarà l’idea che abbiamo un’anima sotto la pelle e che l’orgasmo potrebbe essere l’unico modo per sentire il tocco di Dio.

Questo è un libro sul corpo. Di un corpo che ama ed è amato. Un corpo che viene anche abusato, violentato attraverso il sesso e il parto, l'aborto e il sangue, la sporcizia. Materiali non artistici nelle mani di un pittore che scrive, di uno scrittore che guarda.

Anguilla si tratta di memoria ed eredità, parla di nascite e perdite, del desiderio che attraversa le generazioni, dei gesti appresi e troncati. Su ribellioni e fughe, sull'amicizia e sul Cile. È il ritratto di una donna che si assume il rischio di guardarsi indietro senza smalto e si avvia verso una nuova vita.

L'anguilla, di Paula Bonet

Eroida

Un libro di Ovidio fatto suo, di Paula Bonet. Amare con il tocco mistico che il poeta gli ha dato per soccombere infine allo strano lirismo di alcune illustrazioni che sembrano rivelare tutti i segreti che le parole appassionate seppelliscono per trascendere le sue emozioni di quei giorni convertite in queste immagini in certe pulsioni che sono nascosto dietro.

Lettere scritte dal dolore più profondo. Protagoniste leggendarie, regine e ninfe del mondo mitologico ci trasmetteranno, in forma di lettera, il dolore causato dal tradimento, dall'abbandono e dal risentimento. In un ulteriore esempio dell'esaltazione della femminilità nel mondo classico, queste eroine cercano di nascondere il vero dolore che provano per essere state abbandonate dagli amanti e dai mariti che hanno giurato loro amore eterno. Ma lo fanno attraverso la rabbia e la furia delle loro parole. Sono protagonisti che diventano scrittori. È il dolore che parla con un discorso tragico e pieno di passione.

Eroida, di Paula Bonet
tariffa postale

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati dei tuoi commenti.