I 3 migliori libri di Norman Mailer

Si potrebbe parlare tranquillamente di una letteratura ebraica in tutto il mondo perché c'erano e ci sono tanti grandi narratori con quelle radici ebraiche che legano autori grandi e disparati come Asimov, Paul Auster, Philip Roth (tra molti altri) e a Norman Mailer portato qui oggi come giusto riconoscimento di una bibliografia intensa, varia ed estesa.

La La passione di Mailer per il biografico lo ha reso la voce letteraria dei personaggi trascendentali del Novecento. Da chi ha saputo estrarre quel punto epico verso l'agiografico ma anche trasformativo nel passato più oscuro del passato o delle circostanze del protagonista di turno, a volte attraverso recensioni molto controverse.

Ma forse è quello che serve per assumere un romanziere per fare il biografo. La penna del narratore più creativo finisce per assumere quella vita fittizia, nel bene e nel male.

Al di là del suo lato biografico, Mailer ha anche scritto grandi romanzi resi classici del ventesimo secolo. Andiamo con esso...

I 3 migliori romanzi consigliati da Norman Mailer

I nudi e i morti

Un tipo come Mailer, che non ha mai voluto arruolarsi nell'esercito, recupera l'amarezza del suo tempo nelle retrovie dopo la seconda guerra mondiale. Tutto era vinto e la sua missione era occupare il territorio giapponese fino a quando non si fosse assicurato che la sconfitta fosse completa.

Dalle sue esperienze proiettate in modo esponenziale verso la nudità delle peggiori miserie della guerra, Mailer ci porta nella sua isola di Anopopei dove il sergente Croft e i soldati Hearn, Ridges, Red e Gallagher seguono gli ordini di un generale Cummings deciso a seguire ordini superiori di calci che isola anche a costo di attraversare campi minati e affrontare pericoli su un isolotto che può avere poco a che fare con un nucleo dove insediare la vittoria finale. Ogni personaggio carico di una verosimiglianza spirituale tra luci e ombre della condizione umana affronta come può la dura esistenza di quei giorni tra impossibili equilibri tra morali, pulsioni essenziali di sopravvivenza, animosità e speranza.

I nudi e i morti

La lotta

No, non è un romanzo. O non era all'inizio, quando Mailer si recò nell'ex paese noto come Zaire per seguire l'incontro di boxe tra Foreman e Muhammad Ali.

Ma nel tempo una cronaca di questa embergadura diventa una storia d'avventura senza eguali. Ed è così che si legge oggi, con quel retrogusto dei brillanti momenti del passato da quello sportivo, umano e anche sociopolitico. E non vi dirò nulla se l'incaricato di comporre quella cronaca è un appassionato Mailer, convinto del suo ruolo di cronista essenziale di vite ed eventi, intriso dell'attualità di un evento per determinare l'uomo più forte del mondo su le dodici corde come una lotta che supera la realtà, la finzione e anche la vita.

L'atto finale fu il 30 ottobre 1974. Era conosciuto come "lotta nella giungla" e la gara fu combattuta a favore di Ali per KO nell'ottavo round. Mailer c'era prima, durante e dopo, avvicinando entrambi i pugili e contestualizzando il tutto con il suo interesse a valorizzare la realtà con il sapore più pieno della letteratura.

La lotta

I duri non ballano

Lo scrittore davanti allo specchio. La presentazione del consueto equilibrio tra creazione e distruzione come poli che si sfregano l'uno contro l'altro nella loro naturale convivenza.

Tim Madden è uno scrittore che affronta tra inferni quella scintilla che lo lancia alla creatività più brillante. Perso nei suoi primi giorni di abbandono coniugale, Madden si ritrova a svegliarsi con una scena raccapricciante di sangue e morte. Non ci sono ricordi del tutto veri nelle notti più lunghe dedite alla lussuria e agli eccessi. Madden sospetta che potrebbe essere stato il signor Hyde poco prima di soccombere al sogno.

La paura lo attanaglia ma i dubbi lo portano a cercare di ricostruire quanto accaduto la notte prima. Solo i passi indietro lo portano in spazi sordidi pieni di personaggi irrimediabilmente condannati all'oscurità, bisognosi solo di droghe e sesso per continuare a seppellire la propria esistenza. Sentendo le classiche molle di fuga dalla moralità, l'autore, o meglio il suo protagonista Madden, ci regala quel tour sul lato selvaggio della vita.

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