I 3 migliori libri di Michel Onfray

La letteratura francese ha nei suoi Michels due grandi scrittori di oggi che coprono tutti i lati della finzione e della riflessione. Da una parte Michel Houellebecq Ci abbaglia con le sue trame alle soglie del romanziere. In secondo luogo Michel Onfray fa la storiografia umanistica per finire per tracciare le tracce della nostra civiltà come una storia di incalcolabile intensità.

Tranne che cercare di legare il lavoro di Onfray a qualche caratteristica è audace se non offensivo. Perché questo dotato di lettere rende la filosofia un arazzo infinito di pubblicazioni che spaziano dai saggi al pensiero analitico più metodico.

Forse c'è un punto pretenzioso nella bibliografia di Onfray, qualcosa sepolto sotto i volumi chiamati "Breve enciclopedia del mondo«. Ma è che la sua eredità punta già al referenziale del nostro secolo insieme a Chomsky e qualche altro. Quindi, senza essere sopraffatti o arresi alla missione suicida di conoscere tanta saggezza sparsa in decine di libri, possiamo fare un tour dei più essenziali e riconosciuti di questo filosofo francese.

I 3 migliori libri consigliati da Michel Onfray

Politica ribelle

Questi sono tempi strani per affrontare la questione della libertà più vera. Al di là delle tendenze orwelliane, l’arrivo della pandemia sconvolge tutto e spesso non si sa a cosa aggrapparsi rispetto a ciò che resta della libertà, a ciò che può essere costruito come un male necessario e a ciò che alla fine rimarrà...

In questo libro Onfray espone la sua ideologia politica libertaria, costruita sulla base del nietzscheanesimo di sinistra, tra le cui figure principali spiccano Foucault, Derrida e Bourdieu. Dalle sue esperienze di infanzia e adolescenza nel caseificio della sua città natale, sviluppa l'immagine della società capitalista come il grande Leviatano che insaziabile fagocita l'umanità degli esseri umani, e presenta, sul modello dell'inferno dantesco, quella del nostro mondo attuale, con la sua schiera di sfruttati, emarginati, vagabondi, pazzi, prostitute, malati, vecchi, criminali, rifugiati politici, immigrati , ecc., distribuiti nei diversi circoli degli Inferi.

Poi espone i principi della sua utopia sociale sulla base dell'edonismo filosofico, che viene difeso libro dopo libro e la cui massima è "Divertiti e fai divertire". Propone questo progetto come culmine del movimento del maggio 68 e contro ogni ideologia di radici idealistiche che invoca concetti universali, assoluti o di trascendenza oltre la morte, per rivendicare i diritti del corpo che soffre e gode in questo mondo. Per questo prende le distanze da tutte le politiche che portano al totalitarismo e alla sofferenza con uno sguardo alla pace e alla felicità in un futuro che non arriva mai. Ma questo non significa che smetta di sostenere il ruolo creativo della disobbedienza, della resistenza, dell'insubordinazione e dell'insurrezione.

Politica ribelle

Cosmo: un'ontologia materialista

La filosofia è soprattutto guardare il cielo stellato e farsi assalire da tanti dubbi. Perché la saggezza inavvicinabile, da cui potrebbero risiedere i chiarimenti, l'indice dell'esistenza e anche la sua errata, viene da quel luogo inabitabile per il nostro corpo.

Eppure, a volte abbiamo la sensazione che potremmo essere in grado di saperlo. Il semplice fatto di giungere a quella premonizione infondata ma con una parvenza di certezza ci fa accapponare la pelle e ci convince che tutto può avere un significato, un copione. Onfray ha il compito di recuperare le idee da quella sensazione, funge da traduttore e confessore, da guaritore con un placebo portato dall'alchimia delle nostre cellule essenziali, i neuroni.

Questo è il punto di partenza di questo libro, in cui Michel Onfray Ci propone di connetterci con una meditazione filosofica a diretto contatto con il cosmo. Contemplare il mondo, recuperare le intuizioni fondanti del tempo, della vita, della natura, comprenderne i misteri e gli insegnamenti che ci fornisce. Ecco l'ambizione di quest'opera personalissima, che lega in armonia con il mondo l'ideale greco e pagano della sapienza umana.

Cosmo: un'ontologia materialista

Saggezza: saper vivere ai piedi di un vulcano

È vero che alla fine tutti possiamo manifestarci come Nostradamus che già sapeva che sarebbe successo qualcosa di tremendo. Nel nostro volo in avanti durante il nostro passaggio attraverso questo mondo, come un respiro impagabile nell'immensità del cosmo, abbiamo sempre saputo che eravamo di passaggio, che il nostro pianeta aveva dei limiti determinati a essere superati dalle nostre ambizioni. Sì, lo si sapeva e questo non significa che dovremmo smettere di pensarci, chiedendoci se abbiamo qualche altra opzione. Un libro con toni di auto-aiuto di fronte alla catastrofe, per sopportare con dignità come i musicisti del Titanic...

Come comportarsi in una civiltà che rischia il collasso? Leggere i romani la cui filosofia si basa su modelli di comportamento e non su teorie confuse. Questo libro risponde a domande molto specifiche: come usare il tempo? Come essere fermi nel dolore? È possibile invecchiare bene? Come domare la morte? Dovremmo avere figli? Cosa significa mantenere la mia parola? Cosa significa amare con amore o amicizia? Possiamo possedere senza essere posseduti? Dovremmo preoccuparci della politica? Cosa ci insegna la natura? Che aspetto ha una moralità dell'onore?

Per Michel Onfray la saggezza è volgere lo sguardo all'Antica Roma, come se stessimo guardando un film, e assistere alla morte di Plinio il Vecchio e ai combattimenti dei gladiatori, assistere a grandiosi suicidi e banchetti di filosofi ridicoli, di sublimi amicizie. e omicidi che cambiano il corso. Vivi la storia e accompagna Seneca e Cicerone, Epitteto e Marco Aurelio. In attesa della catastrofe, puoi sempre vivere come un romano: cioè retto e dritto.

Saggezza: saper vivere ai piedi di un vulcano

Altri libri consigliati di Michel Onfray

Anima: La vita e la morte dell'anima di Lascaux al transumanesimo

La grande virtù dei saggi espressi dai grandi pensatori dei nostri giorni è che sono capaci di approcciare la realtà a partire da un compendio di tanti focus storici e umanistici che tutto finisce per sciogliersi in un crogiuolo che diventa manna, alimento per la saggezza della nostra condizione e la nostra civiltà. A volte distaccandoci dalla sensazione gloriosa dell'umanità per trasformarci in ciò che siamo, esseri di passaggio.

Secondo Michel Onfray, filosofo materialista letto in tutto il mondo, l'anima è, semplicemente, ciò che ha reso umana la vita umana o, meglio, la meditazione sulla nostra finitezza che abbiamo saputo esprimere nella nostra cultura. Scrivere la storia dell'anima, e intrecciarla con l'evoluzione della nostra specie, è la scommessa (riuscitata) di questo volume mirabile e sorprendente.

Muovendosi con spensierata ingegnosità tra sfumature storiche, filosofiche, antropologiche e tecnologiche, Onfray traccia un viaggio dagli albori dell'uomo al domani: verso un mondo completamente ridisegnato dall'intelligenza artificiale con progetti per impiantare la vita oltre la Terra.

Come spesso accade, si scrive la storia di ciò che non esiste più o sta per scomparire. L’attuale trasformazione dell’anima immateriale in anima digitale, alla quale assistiamo tra estasi e impotenza, ci mette di fronte alla possibilità di un futuro inevitabilmente disumanizzato: una civiltà ultraplanetaria che reificherà (e mercificherà) tutto, e sostituirà – unica sostituzione dell’anima di cui vale la pena preoccuparsi, secondo Onfray: l'era delle civiltà tradizionali, limitate nel tempo e nello spazio.

Anima: La vita e la morte dell'anima di Lascaux al transumanesimo
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